Giungla è il progetto solista di Emanuela Drei, musicista, produttrice e sound designer emiliana, concretizzato dopo le esperienze maturate con Heike Has The Giggles ed His Clancyness, quest’ultimo a fianco di Jonathan Clancy. Dopo una serie di singoli ed Ep centellinati a partire dal 2016, centinaia di concerti apprezzatissimi, molti dei quali come opening act per artisti molto quotati, oppure affrontati in perfetta ed orgogliosa solitudine, soltanto con una chitarra elettrica, qualche effetto e la propria voce, Emanuela giunge soltanto a novembre del 2024 a pubblicare il primo album: "Distractions". Le dodici eterogenee canzoni contenute sono state realizzate con il batterista Pietro Vicentini, utilizzando un approccio live, cercando di catturare il lato più grezzo del processo compositivo, arricchendolo con suoni e prospettive poco comuni nell’ambito del rock alternativo italiano.
La Drei sa scrivere, sa suonare, sa cantare, e fa tutto con talento ed intelligenza, lasciando entrare nel proprio songwriting numerose e decisive influenze dalla scena indie contemporanea. Inaugurato il disco con l’apparato electro mostrato in “Mouse And Keyboard”, la cantautrice si diverte a spiazzare l’ascoltatore, visto che nel resto della tracklist le vere protagoniste saranno poi le chitarre, più o meno trattate, ad evidenziare una ruvida attitudine dark-pop (la superba “Distance” svetta su tutte), alternata a primaverili bozzetti in modalità slacker che si posizionano a metà strada fra Beabadoobee e Nilufer Yanya (orttima la prestazione sfoderata in occasione di “Something”). Ma la principale fonte d’ispirazione è senza dubbio St. Vincent, basti ascoltare “Limited Edition” e ancor più “Not Making Sense”. Chiude il disco l’irregolare ballad dal retrogusto arty “Bad Idea”. Mica facile riuscire a fare di meglio.
(Claudio Lancia)