Simone Cristicchi è un cantautore, attore teatrale e scrittore italiano. Nasce a Roma il 5 febbraio 1977. Fin da giovane dimostra una grande passione per l’arte, in particolare per il disegno e il fumetto. Si avvicina a questo mondo grazie alla guida del celebre Jacovitti, con cui studia per alcuni anni. Tuttavia, la sua vena creativa trova un altro sbocco nella musica: da autodidatta impara a suonare la chitarra e inizia a scrivere le prime canzoni ispirate ai cantautori italiani come Francesco De Gregori, Fabrizio De André e Rino Gaetano.
Negli anni 90 forma la sua prima band e inizia a esibirsi nei locali romani, affinando il suo stile tra folk, cantautorato e una vena teatrale che lo contraddistinguerà per tutta la carriera.
Dopo anni di gavetta, il suo talento viene notato e nel 2005 firma un contratto con la Sony Bmg. Nello stesso anno esordisce con il singolo "Vorrei cantare come Biagio", una canzone ironica che, sfruttando il nome di Antonacci, gioca sulla differenza tra i cantautori impegnati e il pop commerciale. Il brano diventa un tormentone e lo porta alla ribalta, anticipando il suo primo album, "Fabbricante di canzoni" (2006).
Ma è nel 2007 che arriva la consacrazione: partecipa al Festival di Sanremo con "Ti regalerò una rosa", una commovente lettera dal mondo della malattia mentale, ispirata alle sue esperienze con gli ospiti dei manicomi italiani. La canzone vince il Festival e ottiene il Premio della Critica Mia Martini, diventando uno dei brani più iconici della sua carriera.
Dopo il successo sanremese, pubblica l’album "Dall’altra parte del cancello", un disco più maturo e impegnato, che approfondisce il tema della memoria e della condizione dei dimenticati della società.
Parallelamente alla musica, Cristicchi sviluppa un forte interesse per il teatro civile e la ricerca storica. Nel 2010 porta in scena lo spettacolo "Li romani in Russia", un monologo basato sui racconti dei reduci della Campagna di Russia. Il suo impegno nella narrazione della memoria lo porta anche a scrivere libri come "Centro di igiene mentale" (2007) e "Mio nonno è morto in guerra" (2012), che esplorano storie di emarginazione e resistenza.
Nel 2013 partecipa nuovamente a Sanremo con "La prima volta (che sono morto)", un brano ironico sulla morte e la rinascita artistica, e "Mi manchi", una ballata malinconica che ottiene un buon riscontro.
Segue poi il progetto teatrale "Magazzino 18" (2014), uno spettacolo dedicato all’esodo giuliano-dalmata e alle foibe, con musiche composte da lui stesso.
Nel 2017 pubblica l’album "Abbi cura di me", una raccolta dei suoi brani più noti, arricchita dalla title track, "Abbi cura di me", un’intensa preghiera laica che porta ancora una volta a Sanremo nell'edizione del 2019.
Dopo alcuni anni dedicati principalmente al teatro e alla scrittura, Cristicchi torna alla musica con un nuovo album e partecipa al Festival di Sanremo 2025 con il brano "Quando sarai piccola". Scritto in collaborazione con Nicola Brunialti e Amara, il pezzo è una delicata lettera alla madre, che affronta il tema dell’inversione dei ruoli tra genitore e figlio nel momento in cui i ricordi della madre iniziano a svanire. Il brano, tra i più toccanti del Festival, ottiene un buon successo di pubblico e critica, classificandosi al quinto posto nella classifica finale, ma attirando anche alcune polemiche per il testo, accusato di strumentalizzare il dolore.