

Con l'andare dei minuti sembra davvero di essere piovuti per caso in una sala prove che ieri sera si è aperta al pubblico per mostrare un cantiere aperto che da moltissimo tempo gli appassionati della canzone d'autore avevano voglia riaprisse. "Canzone" è accolta da un boato, "Anna e Marco" emoziona con un De Gregori davvero superlativo, "L'agnello di Dio" è arrangiata come negli ultimi tour, con la sostanziale aggiunta di Dalla al sax pronto a graffiare magistralmente sugli atti d'accusa del testo e pronto ad ammorbidire la preghiera laica dell'inciso.
Poi è la volta dell'unico pezzo che tutti erano sicuri sarebbe stato suonato: "Santa Lucia" che il bolognese introduce confessando nuovamente l'invidia per non averla scritta lui. "L'anno che verrà", una vibrante "I muscoli del capitano", con gli accordi del canto popolare "Il tragico naufragio della nave Sirio" che ne costituiscono il "telaio" musicale, che virano nel verso il coro di "Que sera, sera" a testimoniare un'intesa e una voglia di scherzare ritrovata tra i due.

A grande richiesta i protagonisti della serata tornano subito sul palco con un inedito: "Non basta saper cantare" (si parla con insistenza anche di un disco a quattro mani) che a un primo ascolto sembra davvero all'altezza dei capitoli migliori dei due. Infine, il clima da tête à tête spinge verso un ultimo bis (nonostante Dalla improvvisi un siparietto, sforzandosi di spiegare al pubblico che non ci sono proprio altri pezzi pronti): "4 marzo 1943" proposta in stile "Buskers", De Gregori chitarra felpa e cappuccio e Dalla alla tastiera. Forse, altre due, tre canzoni in questa falsariga non avrebbero davvero guastato, anche a costo di esecuzioni non perfette, visto che probabilmente sono proprio gli episodi che il pubblico di aficionados che stipava il locale aveva più voglia di portarsi a casa.
Dopo un'ora e venti in totale, la porta dell'immaginaria sala prove si chiude tra gli applausi e la consapevolezza di aver assistito a una serata davvero unica, con i due protagonisti apparsi davvero ispirati, pronti a impreziosire il repertorio dell'altro e felici di rimettersi in gioco e di percorrere un nuovo pezzo di strada insieme; ne è la prova la rinnovata intesa e la voglia di condividere palcoscenico e pezzi che sono stati tutti interpretati da entrambi. Ottimo l'apporto della band, già buona inoltre è sembrata l'intesa tra i musicisti lato De Gregori (Arianti, Valle e Guglielminetti) e lato Dalla (Iscra Menarini, Coppini, Dei Lazzaretti, Mariani, Alemanno e Colaprisca).
Dall'improvvisata conferenza stampa del piano di sopra sono giunte voci di date in sequenza agli Arcimboldi di Milano e al Gran Teatro di Roma nel mese di maggio. E poi speriamo che ritornino i grandi spazi all'aperto e che siano sere d'estate; i due di Banana Repubblic sono più in forma che mai (sì, più bravi e soprattutto più amalgamati a livello di mondi creativi rispetto all'esperienza passata) e sarebbe davvero un peccato fermarsi qui.