Kocani Orkestar

Kocani Orkestar

Una Macedonia di suoni gitani

Suoni tzigani e folk balcanico, strumenti della tradizione macedone e sprazzi jazz convivono nella musica della Kocani Orkestar

di Claudio Fabretti

A Kocani, piccola citta' della Macedonia a pochi chilometri dal confine con la Bulgaria, batte il cuore musicale dei Balcani. Merito della Kocani Orkestar, "brass-band" di sette virtuosisti degli ottoni, che produce suoni chiassosi, ipnotici e un po' alticci, tra randellate di basso tuba e impennate di tromba. "E' pura tradizione orale - racconta il "capobanda" Nat Veliov-. Le melodie vengono trasmesse di padre in figlio; qualche volta le prendo dalla strada e le riarrangio a modo mio".

L'organico della banda e' ridotto: un paio di trombe, tre tube, clarinetto, sassofono, fisarmonica e percussioni (con strumenti tradizionali come la "zourna", una specie di oboe, e il "tapan", un tamburo bipelle). Ma tanto basta a dar vita alla travolgente girandola di timbri, accenti e colori, che anima il secondo album dell'Orkestar: L'Orient est rouge ("L'Oriente e' rosso", dal titolo di una vecchia canzone comunista cinese diventata un hit nella Jugoslavia di Tito). L'eredita' delle fanfare dei giannizzeri e dell'esercito ottomano, aggiornata dalle bande gitane, si mescola con i ritmi della tradizione bulgara, turca, rumena, macedone e serba. Molti motivi sono danze tradizionali: "cocek" (se femminili) e "oro" (i balletti collettivi in circolo). Ma non mancano contaminazioni con moderne rumbe e stilemi jazz (Veliov ha suonato per tre anni in formazioni jazz). Una pirotecnica formula musicale che in Italia e' stata portata alla ribalta soprattutto dalla colonna sonora del film di Emir Kusturica "Underground", firmata da Goran Bregovic. "Ma con quel progetto non abbiamo niente a che fare", precisano orgogliosamente Veliov e soci.

La fanfara dei Balcani nasce in famiglia. "Mio padre - racconta Nat Veliov - mi picchiava per mandarmi a scuola; non voleva che suonassi la tromba. Ora e' anche lui nell'Orkestar, insieme a mio figlio". Il tempo dei gitani, per la famiglia Veliov, è finito solo qualche anno fa: "Mio nonno - ricorda Naat - viaggiava ancora in carovana. Ma noi adesso abbiamo le nostre case e quando sono in viaggio mi piace pensare che la mia famiglia mi sta aspettando a casa".

Assistere a un concerto della Kocani Orkestar è un'esperienza ubriacante, che può trascinarti in vorticosi balli fino a notte tarda. Ne sa qualcosa un loro fan italiano, il cantautore Vinicio Capossela, che dal vivo si diverte come un bambino a suonare e folleggiare con i suoi amici macedoni.

Kocani Orkestar

Discografia

A Gypsy Brass Band (Long Distance, 1995)

6

L'Orient Est Rouge (Crammed Discs, 1997)

7

Gypsy Mambo (Last Call, 1999)

5

Cigance (Felmay, 2000)
Gypsy Folies (Verlag, 2002)
Une Fanfare Tsigane (Long Distance, 2003)
Alone At My Wedding (Crammed Discs, 2005)
The Ravished Bride (Crammed Discs, 2008)
Pietra miliare
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Intervista (in italiano)