Fall

Interim

2004 (Hip Priest) | rock-wave

A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione del divertente "The Real New Fall Lp", lo sdentatissimo Mark E. Smith decide di dare alle stampe un nuovo album di undici pezzi: alcuni inediti, altri pubblicati in precedenza ma eseguiti assieme a una nuova line-up (il carattere del nostro, non esattamente affabile, ha reso i Fall una band da Guinness dei primati: mai la stessa formazione per più di due anni consecutivi! Notare che, discograficamente, il gruppo esiste dal 1979).
Chiunque abbia il sospetto che Mr. Smith stia raschiando il barile, però, si sbaglia di grosso: "Interim" è l'ennesimo disco-bomba del miracoloso gruppo di Manchester e presenta una sequela di tracce da annale del rock.

L'introduzione è affidata al suono cupo e disturbato di un sintetizzatore: "All Clasp Hands" è un boogie abrasivo demarcato da un ossessivo riff chitarristico. Smith straparla e, come consuetudine, recita la propria parte d'istrione schizofrenico del post-punk. "Blindness", che già era stato possibile ascoltare nelle Peel (R.I.P.) Session, consta di arrangiamenti tanto distorti da indurci a nutrire seri dubbi sulla qualità del nostro impianto hi-fi. Niente paura, però: lo stato di salute dei Fall parrebbe essere inversamente proporzionale alla qualità sonora dei loro album (e quest'ultimo, obiettivamente, è registrato da schifo)… "What About Us?" sembra provenire dalle leggendarie sessioni datate 1972 degli Original Modern Lovers di Jonathan Richman: il suo incedere, talvolta interrotto da un battimani fuori sincrono, è suggestivo e travolgente.

Il minuto e mezzo scarso di "I'm Ronney The Oney", unica traccia strumentale di "Interim", è scandito da una ritmica ossessiva che contrappunta angosciosamente una chitarra affilata e ipnotici fraseggi di tastiera: sembra di essere nella Cleveland di metà anni Settanta. "Green-Eyed Snorkel" vanta sonorità che rimandano ai Pixies del superbo "Trompe Le Monde" e, ogni tanto, fa capolino persino una chitarra acustica.
Nella splendida "Sparta FC NO:3", la sghemba voce di Mark si alterna ai ritmatissimi vagiti di una suadente voce femminile; seguono la spettacolare, stranissima "Mere Pseud Mag ED", caratterizzata da nervose reiterazioni vocali oltre che da un arrangiamento assolutamente sconclusionato, e la geniale "Spoilt Victorian Childe" che, con improvvisi sbalzi di volume, prelude al finale dolcemente lancinante dell'opera: "Boxoctosis Alarum", un rock approssimativo e ruffiano come pochi che, affidato all'interpretazione del gruppo, diviene oro puro.

Rispetto ai lavori precedenti, "Interim" presenta un'attitudine goliardicamente svogliata: caratteristica che, unita all'indiscutibile qualità della tracklist, rende l'opera irresistibile e di grande impatto. Uno dei migliori lavori di Mark E. Smith, senz'ombra di dubbio.

(13/12/2006)

  • Tracklist
  1. All Clasp Hands
  2. Blindness
  3. What About Us?
  4. I'm Ronney The Oney
  5. Green-Eyed Snorkel
  6. Mod Mock Goth
  7. Wrong Place
  8. Sparta Fc No:3
  9. Mere Pseud Mag Ed
  10. Spoilt Victorian Childe
  11. Boxctosis Alarum
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