Amari

Grand Master Mogol

2005 (Riotmaker) | alt-pop

Dopo il parziale passo falso di "Gamera", uscito nel 2003 sempre su Riotmaker (label indipendente friulana che vede nella sua scuderia anche i celebrati Scuola Furano), gli Amari ritornano con un disco che è una netta virata verso il pop, a scapito di quel rap sperimentale e ibrido che aveva caratterizzato le prime uscite e che si era ormai imposto come un marchio di fabbrica per l'ormai storica band friulana. A quanto sembra, mai scelta fu più azzeccata e prolifica. I brani di questo "Grand Master Mogol" (omaggio fin troppo chiaro al primo grande paroliere di Lucio Battisti) rimescolano completamente le carte e fondono le influenze presenti nel patrimonio storico del gruppo con nuove e interessanti velleità più riflessive ed espressamente pop.

Brani come "Bolognina Revolution" e "Conoscere gente sul treno" sembrano scritti appositamente per lasciare il segno nelle orecchie di chi ascolta, con i loro ritornelli dal tono stanco e accattivante allo stesso momento, mescolati al solito rappato che ricompare qui in un contesto del tutto nuovo e insolito per chi conosce bene gli Amari. Ma non c'è solo un mescolar di carte in questo disco: i tre friulani ci propongo anche alcune soffici e delicate perle indie-pop come "Campo minato", "Il vento del 15 gennaio" e "Venere non ritorna", tre brani che uniscono un'attitudine canonica a incursioni più o meno personali, che ravvivano in maniera intensa un immaginario pop forse troppo abusato negli ultimi tempi.

Nei 48 minuti di "Grand Master Mogol" c'è spazio anche per le tendenze elettroniche del gruppo, che emergono in brani come "Ho trovato il cuore d'oro", "Staccaboh" e "Un altro basso di polvere" (qui unite a un basso dalle tendenze funky): le atmosfere malinconiche e sognanti ricordano certe creazioni degli Air, mentre la ruvidità dei toni tradisce le radici hip-hop della band. I restanti brani risentono ancora di influenze differenti, soprattutto quelle indie-rock e post, che riprendono il discorso già iniziato con "Gamera" e giunto qui a completa maturazione. "Grand Master Mogol" è sicuramente il progetto più interessante degli Amari, un progetto che aggiunge alla evoluzione sul piano musicale un rapporto con le parole più aperto, basilare, che allontana i toni criptici e quasi intellettuali che avevano caratterizzato fino ad oggi le liriche del gruppo.

Dopo anni di esperienza e di produzioni interessanti ma mai completamente a fuoco, sembra che con questo disco "il pop sbagliato", termine caro ai ragazzi della Riotmaker, si sia finalmente realizzato.

(13/09/2005)

  • Tracklist
  1. Bolognina Revolution
  2. Conoscere gente sul treno
  3. Love Management
  4. Ho trovato il cuore d'oro
  5. Campo Minato
  6. Tremendamente belli
  7. La prima volta
  8. Staccaboh
  9. Il vento del 15 Gennaio
  10. L'avvoltoio delle 3
  11. Un altro basso di polvere
  12. Venere non ritorna
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