Jens Lekman

Oh You're So Silent Jens

2005 (Service / Secretly Canadian)
pop, songwriter

Arriva la primavera, e questa raccoltona di Lekman è una perfetta colonna sonora. Sarà perché ascoltandolo ci si sente innamorati anche e soprattutto se non lo si è, sarà che pezzi come “Julie” li conoscevamo già e li ritroviamo tra queste “Forgotten Songs”, che suonano come ricordi edulcorati dalla speranza di qualcosa di meglio. Forse la bella stagione sta arrivando davvero. È sicuramente arrivata da un bel po’ per il nostro Jens, che riesce a mischiare alla perfezione delle vecchie glorie e pezzi gloriosi ma semi-sconosciuti.

Del resto “At The Dept. Of Forgotten Songs” è una intro che annuncia pulizia tra vecchi scatoloni di canzoni dimenticate, mettiamo fuori le coperte, buttiamo le cose vetuste che non servono più e teniamoci quelle che ancora ci fanno sognare, e areiamo il locale prima di soggiornarvi. I tre inediti — oltre all’ intro ci sono “F-Word” e “Wrong Hands” — accompagnano questa raccolta delicata, dolcissima e a tratti comica ("You dont’ know anything/ so don’t ask me questions!"). E allora ecco un po' di low-fi e un (bel) po' di campanelli e, magia, ci ritroviamo a ballare in soggiorno.

Parlando di Lekman vengono sempre fuori gli Smiths e soprattutto Morrissey, e a nostro parere, è inevitabile. Non gridiamo al miracolo, per carità, ma lo stato d’animo che crea “Oh You’re So Silent Jens” (quant’è emo questo titolo?) è un po' quello della ragazzina protagonista di "Fucking Åmål", infatti svedese, e infatti fan di Morrissey. Questo è un disco che potrebbe parlare agli adolescenti, con il suo mix di dolcezza e scarpe sporche d’erba e ironia ("Oh no God damn'/ God damn'/ I lost the last train/ I wanna sleep in my bed!").

Non manca neanche la ballata morrisseyana, come “Someone To Share My Life With”, ("I just want someone to share my life with/ and you could be that someone"). E ancora lo stesso clima di pura poesia e colori pastello se si ascoltano le tre bellissime dedicate a Rocky Dennis, protagonista di "The Mask", identificato con Lekman per puro errore, e diventato ai tempi dell’uscita dell’Ep quasi un suo pseudonimo. “Rocky Dennis' Farewell Song” sfoggia un glitch di apertura alla Four Tet, con una voce che sussurra baritonale dal fondo. Un pezzo completo e piacevole, oltre che ben assemblato.

In generale, tutto il disco presenta una completezza e tante sfaccettature tutte riconducibili all’animo di Lekman e alle sue registrazioni calde e quasi casalinghe. È il disco migliore per chi non lo conosce, sicuramente il migliore per farsene un’idea. Tutta al femminile la sensibilità di Lekman, che sceglie spesso donne per essere accompagnato in tour. Tutta svedese la sua sonorità, descrizioni e ritratti di paesaggi dai tramonti sfumati e dai tanti boschi. A noi suona esotico, gli archi e i legni e i campanelli e i grilli e le cicale, e continuiamo ad ascoltarlo perché siamo contenti, o siamo contenti e lo ascoltiamo, comunque sia abbiamo scoperto che Smiths e Belle And Sebastian convivono facilmente, basta aggiungere un pizzico d’ironia a tanta dolcezza (che altrimenti, diciamocelo, ci esporrebbe a un elevato rischio di diabete). Bravo Jens, ci sei piaciuto un’altra volta.

Tracklist

1. At The Dept. Of Forgotten Things
2. Maple Leaves (EP Version)
3. Sky Phenomenon
4. Pocketul Of Money
5. Black Cab
6. Someone To Share My Life With
7. Rocky Dennis’ Farewell Song To Rocky Dennis
8. Rocky Dennis In Heaven
9. Jens Lekman’s Farewell Song To Rocky Dennis
10. Julie (rmx)
11. I Saw In The Antiwar Demonstration
12. A Sweet Summer’s Night On Hammer Hill
13. A Man Walks Into A Bar
14. Another Sweet Summer’s Night On Hammer Hill
15. F-Word
16. The Wrong Hands
17. Maple Leaves (7”Version)