La tensione, dapprima trattenuta e poi liberata in un ramalama incandescente, finisce in "Behead The Gorgon" per celebrare un matrimonio davvero perfido, in cui a convolare a nozze troviamo Slayer e Black Sabbath. Eccola, poi, la carneficina in-your-face della title track : thrash & speed che zigzagano indemoniati, se non fosse per quelle solite, potenti rasoiate al ralenti.
E’ certo che questi scalmanati hanno qualche buona ragione per essere in sintonia con l’apocalisse ("Horror"), e di certo la vischiosa tempesta di "Grisly Hound Of The Pit", che sembra velocizzare le temibili visioni doom degli Electric Wizard, non riesce a convincerci del contrario. Ci mancherebbe altro! D’altra parte, per certi brani come "Cannibal Massacre", alla fine basta il solo titolo a chiarirci le idee, tanto, poi, a verificarne l’impatto e la potenza, ci penseranno i vostri poveri impianti hi-fi. E se non ne avete uno decente, non venite a prendervela con me quando vi toccherà in sorte l’ombra dei Cannibal Corpse che s’allunga per qualche momento (ma forse giusto un attimo…) nello stoner incalzante di "Engorged With Unborn Gore".
Insomma, volendo sintetizzare, questi Lair Of The Minotaur (al secondo album, dopo il discreto "Carnage" del 2004) se la cavano più che bene. Così, consapevoli del fatto che in futuro potrebbero riservarci qualche sorpresa rilevante, ci gustiamo la conclusiva "The Hydra Coils Upon This Wicked Mountain" con ghigno soddisfatto, mentre l’epico trip compie il suo dovere.
(22/05/2006)