Music AM

Unwound From The Wood

2006 (Quatermass)
alt-pop
di
6.5

Anno 2006, terza prova e bel passo avanti per i Music AM, considerati uno dei gruppi più promettenti e sofisticati dell' indietronica contemporanea. A dire il vero, il loro insipido esordio “A Heart And Two Stars” (e il suo insignificante e giustamente ignorato seguito) non giustificava certo questi appellativi complimentosi. Il buon parlare dei Music AM è infatti esclusivamente dovuto al curriculum dei suoi membri, che qui ripeto per dovere di cronaca: Stefan Schneider è l'ottimo bassista dei To Rococo Rot, Volker Bertelmann (aka Hauschka) è un nome nell'elettronica minimale tedesca, e Luke Sutherland è una voce di vecchia data che ha vissuto in prima persona gli albori della parola “indie” insieme con i suoi Long Fin Killie. Si aggiunga il fascino del “made in Dusseldorf” combinato alla decadenza scozzese di Sutherland, e promuovere i Music AM diventa un gioco da ragazzi.

Ma domani è un altro giorno: sono finiti i tempi in cui bastava adagiarsi sull' indietronica dei bozzetti, troppo dolce per deprimersi da soli in camera da letto, troppo inconsistente per essere utilizzata come languido approccio alla indie-girl della porta accanto, il trio incide “Unwound From The Woods” pensando a cose profonde, magniloquenti, sexy come la musica soul e il pop d'atmosfera.
Intendiamoci, non è certo il crollo del Muro: coerenti con la loro natura, i Music Am usano ancora molto il suono stoppato, tagliato, fanno sentire il retrogusto colloso del glitch negli arrangiamenti, ma questa non è nient'altro che la capacità di fare musica “artificiale” dal risultato “naturale” nel senso bucolico-botanico del temine. Non è chiaro? Sentite la prima, “Always”: siamo in ambito indietronica-microtronica , i soliti arrangiamenti delicati e melodici, tiepide batterie digitali, giochi di sovrapposizioni e contrappunti scuola Lali Puna, ma buondio come si staglia quel “fuck you fuck you fuck you”! Luke Sutherland prende coraggio, e convince davvero il suo canto ruggine e miele, lo stesso che in “I Was Born To Make You Happy” diventa quasi r'n'b sussurrato, una specie di soul-pop che ricorda le ultime idee dei Blur, ma con una sana aggiunta di click-drumming e lontani cinguettii di chitarra elettrica.

E' tutto molto dilatato, quasi svogliato, ma questo non è un difetto, almeno fino alla metà dell'album, che in effetti soffre un po' di inedia negli ultimi brani, decisamente troppo indolenti, esageratamente cigolanti. Da apprezzare invece l'uso basso delle trombe, nuovo amore dei Music AM, combinato con le corde pizzicate e sfrigolate di “Miercoles”. Un plauso merita anche la strumentale “You Know Better Now Than You Ever Did Before”, con la sua ambientazione subacquea e leggera di grande effetto, quasi strappata al sublime Brian Eno di “Another Green World”.

Ormai più vicini all'ambient-pop che all' indietronica , e quasi fuori pericolo dalle drammatiche e prolungate vuotezze dell'esordio, i Music AM danno lustro alla belga Quatermass: label da tenere assolutamente d'occhio, tra parentesi.

22/08/2006

Tracklist

  1. Always
  2. I Was Born To Make You Happy
  3. You Know Better Now Than You Ever Did Before
  4. Say It
  5. Ny 75
  6. Ten Ton Truck
  7. Dont Let This Be All
  8. Stars On 45
  9. Your Bones
  10. Miercoles
  11. Every Bulb In The Place Blew

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