Alessandro Grazian

Indossai

2008 (Trovarobato)
songwriter

E’ un folk che guarda al passato, alla stagione dell’impegno, agli anni Settanta. A “quegli” anni Settanta. Umore pensoso, ma sguardo che mira il futuro, interrogandosi senza sosta.

Con “Indossai”, Alessandro Grazian continua, dopo aver esordito nel 2005 con “Caduto”, a raccontare storie con discrezione, lasciandosi inebriare dal maestro De André (“Ballata”) mentre una certa, malcelata inquietudine testimonia di ferite che non si rimarginano facilmente (“Fiaba Rossa”).

Una chitarra, archi che planano lontani, liriche che disegnano confini di sogni e trame di speranze, tra Umberto Bindi e bandismi Capossela (“E’ vero”), magie e incanti à-la Battisti che rivivono dentro scenari onirici (“Acqua”, con il suo richiamo diretto all’”azzurro” e al “chiaro”) o immersi tra imperiose orchestrazioni a tutto cielo (“Diteci che siamo sani”).

In “Saint Epine” (cantata in francese) riecheggia l’eco dei grandi maestri cantautori d’Oltralpe, ricordandoci che il folk rappresenta, tra le altre cose, anche una via maestra per entrare in contatto con civiltà più o meno lontane, come in un girotondo malinconico, ma ricolmo di speranza (la stessa, solenne “A San Pietroburgo” non fa altro che colmare distanze con il semplice ausilio di suoni/sfumature).

Insomma, pur senza particolari meriti artistici, ma con la semplicità di un menestrello che sa farci compagnia, senza chiedere nulla in cambio, Grazian indaga i ricordi, quelli nascosti tra lo “scaffale del cuore” (“Soffio di nero”), perché, in fin dei conti, lui è soltanto un “piccolo mosaico di malinconia” (“Tema di Sueña”).

03/12/2008

Tracklist

1. Indossai    
2. Ballata    
3. E' vero    
4. Acqua    
5. Diteci che siamo sani    
6. A San Pietroburgo    
7. Sainte Epine    
8. Fiaba Rossa    
9. Soffio di nero    
10. Chiasso    
11. Tema di Sueña

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