Islands

Arm's Way

2008 (Anti)
alt-rock, glam-pop

"Return To The Sea" è il nome del disco d'esordio degli Islands, band canadese sorta dalle ceneri degli Unicorns, un gioiellino uscito quasi in sordina un paio d'anni fa, salvo deflagrare grazie alla sua caleidoscopica filiera di fantasie muliformi, dove un taglio smaccatamente pop si innervava su melodie e generi disparati. Lo ricordate? Bene, adesso è ora di dimenticarlo e voltare pagina. Nick Diamonds e soci sono tornati e, al di là del mio invito un po' approssimativo, hanno spostato il loro baricentro, o meglio ancora questa volta ne hanno trovato uno ben definito.

Il nome di questa compatta opera seconda è "Arm's Way": in essa il combo accentua il proprio lato epico e propone un miscuglio di eccessi, onestamente inatteso ma non per questo poco valido. L'apripista "The Arm" allinea - ovvero contorce - i protagonisti dichiarati: chitarre elettriche a tenere solida la barra e a contrappuntarsi, violini a condurre la rotta, falsetto ricorrente, arrangiamento eccentrico (compaiono a tratti anche un piano rock'n'roll e qualche pennata dal sapore country), melodia che evita la solita struttura strofa-ritornello. Indie-pop e indie-rock si mescolano sotto una veste glam: la cosa si fa sfacciata con la bella "Pieces of You", che aumenta il passo - ormai quasi danzereccio - e con il singolo "Creeper" che si sublima in piena zona kitsch con una robotica dance spaziale avvolta in abiti retrò e dall'indiscutibile appeal radiofonico.
La presenza di un paio di brani d'impatto non fotografa certo l'opera: "J'Aime Vous Voir Quitter" comprime in tre minuti chitarre lanciate in aria, melodismi piagnucolosi, elettronica e aperture caraibiche, "To a Bond" flutta maestosa fra i violini per quasi otto minuti.

Se la prima parte del disco abbina alla solidità estetica una certa compattezza qualitativa, non altrettanto avviene nella seconda. "Life In Jail" inscena un prevedibile melò e si riscatta solo quando cambia faccia saltando sul ritmo di "Lust For Life", mentre la ballad "I Feel Evil Creeping In" è solo un po' d'atmosfera ben confezionata. Ciò per fortuna non basta a inficiare un bilancio pienamente positivo, anche grazie alla presenza di brani come "Vertigo (If It's a Crime)", che torna a imboccare la via della fusione, stemperando un gran giro di chitarra dolente in un raffinato inciso aperto, e conclude l'album con una funambolica e ardimentosa coda strumentale.

Gli Islands hanno trovato una forma espressiva diversa, anche se figlia della precedente cifra stilistica: un'evoluzione che evita la caduta in clichè sin troppo sputtanati e che, seppur non ancora dominata appieno, porta risultati soddisfacenti. Certo, le strade che il disco d'esordio aveva aperto potevano dare adito a pretese anche maggiori, ma buttarla in lamentele sarebbe senza dubbio eccessivo.

26/05/2008

Tracklist

  1. The Arm
  2. Pieces of You
  3. J'Aime Vous Voir Quitter
  4. Abominable Snow
  5. Creeper
  6. Kids Don't Know Shit
  7. Life in Jail
  8. In the Rushes
  9. We Swim
  10. To a Bond
  11. I Feel Evil Creeping In
  12. Vertigo (If It's a Crime)

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