Eravamo rimasti a una reunion inattesa per salvare Lou Barlow dalla bancarotta e a un paio di tour mondiali di ottima fattura.
Eravamo rimasti soprattutto all’uscita di “Beyond” nel 2007, primo album della formazione “storica” dei Dinosaur Jr in quindici anni e passa, che in realtà, pur raccogliendo in generale ottime critiche, qualche perplessità nel sottoscritto l’aveva suscitata. Ed era strano che alle incendiarie performance live avesse fatto seguito un album in studio incerto e ripetitivo.
Adesso azzeriamo tutto e ripartiamo da capo. Arriva questo “Farm” e i profumi dell’antica magia dei Dinosaur Jr tornano a farsi piacevolmente sentire. Forse, allora, era solo una questione di affiatamento da ritrovare o forse solo di aspettare tempi migliori e più ispirati per J Mascis e soci; i tempi di crisi, si sa, spesso ispirano gli artisti.
Dall’andamento vivace e scorrevole della iniziale “Pieces”, perfetta sintesi moderna dell’antica componente new wave della band, all’ispiratissima melodia di “Plans”, struggente e rumorosa come ai bei tempi, con uno di quegli assoli che solo J Mascis sa tirare fuori, al solito ottimo contributo di Barlow in “Your Weather”, che rappresenta il lato musicalmente più dark-folk e “laterale” dell’album, ritroviamo l’aura che credevamo perduta e la forza che credevamo spenta. Melodia & rumore come ai vecchi tempi.
Se “Friends”, “No Here” e “I Don’t Wanna Go There”, con un altro torrenziale assolo di chitarra decisamente degno di nota, sembrano portate di peso dagli anni 70 nel 2009, “Said The People” ci avvisa che i Dinosaur Jr sono ancora capaci di ottime performance di inusitata dolcezza.
Barlow ci regala anche un'altra delle sue ottime canzoni: la conclusiva “Imagination Blind”, davvero inusitato lo spazio che il leader gli ha lasciato, peraltro meritatamente visti i risultati. Questa canzone vale mezzo punto in più nella votazione dell’album.
Soprattutto una cosa ci dà il segno di quanto i Dinosaur Jr, e quindi soprattutto Mascis, abbiamo ritrovato fiducia e sicurezza nei propri mezzi: finalmente è tornato il volume assurdamente alto della chitarra che, specie negli assoli, si eleva a coprire ogni altro strumento. Quel marchio di fabbrica che ha reso inconfondibile questo gruppo di scalmanati che hanno fatto un pezzo di storia del rock.
Il voto risente dell’entusiasmo di ritrovare vecchie cose che credevamo perdute, ma questo “Farm” è un album da comprare per tutti coloro che hanno amato e amano i Dinosaur Jr e il rock “fatto a mano”, come usava una volta.
05/07/2009