Iam.

Bol

2009 (Eibon)
dark ambient, drone music

Progetto parallelo di Morgan Bellini, già ideatore di Vanessa Van Basten, e del croato musicista elettronico Ivan Strajin, Iam. suona come Mgr nei confronti degli Isis (o Ktl nei confronti di Sunn O)))): il suono del gruppo madre privato delle asperità ritmiche, delle distorsioni e della furia metal, allo scopo di distillarne la pura essenza ambientale.

Il suono di “Bol”, l’album lungo di debutto, colpisce per la calma classica dei tempi della composizione, al punto che in 10 minuti di “Aveva solo nove code” non succede praticamente nulla, eccetto qualche scambio quasi totalmente casuale tra grappoli di note al limite dell’udibilità e rovistii di riverberi. Un’altra dissertazione di 10 minuti, “Franco”, verte su frasi scheletriche di chitarra. “Italo II”, persa tra subfrequenze gotiche, è la più tetra.
Dopo “Dove?”, un breve studio tonale per chitarra, e i rimbombi sordi di “Under”, “Cattinara” coniuga questi elementi in qualcosa di più coscienzioso, sfociando in un raga sottotono, supportato da cacofonie sospese, tradendo genuina melanconia.

Visione ossessionata dagli spazi immensi che camuffa le sfocature di parallasse in pulsioni cosmiche; encomiabile per l'impegno e il respiro vertiginoso. Preceduto da un Ep (legalmente scaricabile dal sito della Opaco), è anche una testimonianza piuttosto inaspettata della versatilità della chitarra di Bellini, non più o non solo doom-drone, anche estatica alla Robin Guthrie, e finanche impressionistica. Menzione per i titoli dei brani, forse la cosa più fantasiosa del progetto. Ascolto consigliato: “At the loudest possible volume”.

25/01/2010

Tracklist

  1. Non mi hai mai voluto bene
  2. Aveva solo nove code
  3. Forse vinceremo
  4. Dove?
  5. Under
  6. Cattinara
  7. Italo II
  8. Stara Baba
  9. Franco

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