Twinsistermoon è il progetto solista attraverso il quale Mehdi Ameziane, l'altra metà dei Natural Snow Buildings, mira a racchiudere l’anima acustica ed eterea del duo. L’intento è di rapire i timpani e proiettarli in un affresco immacolato di sinapsi acide, bagliori medioevali che rimandano all’acid folk di tessuto flower power, spettrali digressioni fedeli all’antica spiritualità terrena dei predicatori indiani, fino ad accarezzare lo scheletro armonico di certe poetesse della West Coast che fu. “The Hollow Mountain” è il terzo lavoro del compositore transalpino, e segue l’ottimo binomio “Level And Crossings”/“When Stars Glide Through Solid” del 2007.
Il disco è prettamente composto da melodie celestiali alternate a estenuanti marce funebri, o a cavalcatine pastorali dove è lecito immaginare che siano dei folletti a incitare la danza dronica. La sola "To The Green Pastures" evoca scenari degni del Tolkien più ispirato, mentre nei sei minuti di “Walhalla” il mantello sonoro è interamente calato in una cascata lentissima di fruscii e arpeggi anestetici.
Un cerimoniale pagano che trasmigra in “Druids”, dove riaffiora gradualmente una ritrovata teatralità fisica, per certi versi tardo gonghiana. L’anima candida, meno ossessiva e smarrita di Amaziane pervade in “Sun Snaring”. Per la prima volta, si ha la netta percezione che speranza e disincanto possano finalmente coesistere, così come negli arcani meandri di “Errand” è un canto di preghiera seguito da un rintocco trionfale di campane miste a usignoli in festa a dominare la scena.
La rassegnazione asessuata di un uomo immerso nei suoi tormenti più vivi scuote l’anima di “The Hollow Mountain”. Una desolazione che dona paradossalmente beatitudine nella filastrocca “Unseen Seen” e che conferma l’ascesa di questo straordinario musicista verso l’Olimpo dei nuovi paladini del folk psichedelico.
16/12/2009