Non è la prima volta che i Manics si propongono in questa veste più convenzionale e contemplativa: negli episodi precedenti non sono mai arrivati a coinvolgere come nei loro dischi più rubidi e spigolosi, ma hanno comunque quasi sempre soddisfatto in virtù di un'ottima ispirazione melodica, che da sola riusciva a rendere l'ascolto sempre interessante. Già con il disco del 2006 "Send Away The Tigers", però, si registrava una drammatica mancanza da questo punto di vista, e qui la situazione, se possibile, è ancora più pesante: l'unico brano che, tutto sommato, si mantiene piacevole e fresco, al di là della ricchezza del suono, è il singolo "(It's Not War) Just The End Of Love", per il resto è tutto troppo scontato e prevedibile, di modo che il disco si trascina brano dopo brano con grande stanchezza.
Che ci si imbatta nel pop quasi marziale della title track o in quello che strizza l'occhio allo stadium rock di "Golden Plattitudes", nell'estremizzazione del citato utilizzo di archi e controvoci in "Some Kind Of Nothingness" - che vede la partecipazione di Ian McCulloch - o in momenti più elettrici e tirati come il ritornello di "Auto Intoxication" e l'intera "A Billion Balconies Facing The Sun", non si riscontra nient'altro in grado di trascendere la pulizia formale e scuotere dal diffuso torpore emotivo. "All We Make Is Entertainment" dice il titolo di una di queste canzoni, e purtroppo questa frase può essere riferita ai Manics attuali, utilizzandola, purtroppo, nel senso negativo del termine.
Da dopo "Lifeblood", disco ancora più spudoratamente pop, ma che godeva di una grande carica emozionale, il trio che dal 1995 rappresenta i Manic Street Preachers non riesce a trovare la necessaria vitalità, conseguita invece soltanto nei casi in cui ha potuto avvalersi di aiuti esterni, ovvero i citati lasciti di Edwards. Le ultime due volte in cui Nicky Wire, James Dean Bradfield e Sean Moore hanno dovuto arrangiarsi da soli, hanno fallito in entrambi i casi; e se è vero che manca un ulteriore indizio per fare la prova, le speranze alimentate dal bel lavoro dell'anno scorso sembrano destinate inesorabilmente a spegnersi.
(23/09/2010)