Autoprodotto ma estremamente curato nel suo e nell'elegante confezione, un Ep di cinque tracce segna il battesimo discografico del quintetto varesino MasCara, capitanato dalla voce intensa e dalle modulazioni teatrali di Lucantonio Fusaro e dedito all'ambizioso tentativo di coniugare un rock melodico dall'impatto diretto con reminiscenze wave sintetiche, il tutto scrivendo e cantando in italiano.
Nel breve volgere delle cinque tracce (più una coda-fantasma) di "L'amore e la filosofia", la band passa in rassegna un lirico romanticismo da rock alternativo che affonda le proprie radici in quella lunga tradizione che va dai Diaframma agli Scisma di Paolo Benvegnù, passando per l'esperienza dei Subsonica.
Sono questi ultimi a costituire i riferimenti più espliciti, soprattutto nei brani nei quali l'impatto più abrasivo delle chitarre si fonde con la tensione di synth liquidi e sfrontati ("Fiore del Male", "Andromeda"); tuttavia, le ripetute aperture armoniche e l'utilizzo di arrangiamenti ariosi e misurati, evidenziano un ampio spettro di ispirazioni, non semplicemente appiattito sui nomi di maggior successo del rock alternativo italiano, ma altresì portatore di una carica espressiva a cavallo tra le narrazioni barricadere dei New Model Army dell'iniziale "Il gesto di Ettore" e quelle più compunte e sommesse del brano che dà titolo all'Ep, delicato nelle immagini e decisamente più schietto rispetto a una ricercatezza nei testi ammirevole, ma che pecca talvolta di un eccesso di pretenziosità ("Andromeda").
Nel complesso, "L'amore e la filosofia" evidenzia la buona stoffa della band varesina, senz'altro in grado di trovare una propria collocazione nel panorama indipendente italico, a patto di riuscire a trarre una sintesi ai numerosi spunti stilistici contenuti in questo Ep, dal quale, considerandone la natura, non si può onestamente chiedere di più.
08/03/2010