Prince

20Ten

2010 (NPG Records)
synth-funk, pop
5.5

Ultimamente Prince si sta mettendo d'impegno per perdere nuovamente quel posto di rilievo nel panorama black riacciuffato con fatica, a metà dello scorso decennio (con la pubblicazione di "Musicology" e "3121"), dopo anni di auto-esilio, dischi disastrosi e/o distribuiti solo all'interno del suo fan-club. Alla sua rinascita (prevalentemente commerciale ma più che dignitosa) sono subito seguite nuove beghe con le major, album tripli, dischi distribuiti solo in grandi magazzini americani o regalati tramite i quotidiani di alcuni paesi (e in vendita negli altri!), deliranti dichiarazioni sul futuro della distribuzione musicale ed ecco che la sua (nuova) proposta musicale rischia ancora una volta di passare inosservata.

Questo "20Ten" (anch'esso distribuito gratuitamente da alcuni magazine e solo in determinati paesi europei, Italia esclusa) riparte esattamente da dove "MPLSound " (uno dei capitoli delle precedente, tripla, fatica "Lotus Flow3r") aveva fallito, ovvero dall'idea di riproporre un Prince vintage (per l'esattezza quello dei primissimi anni 80), alle prese coi battiti secchi della LinnDrum, liquidi riff di chitarra funky e svolazzi di synth come se ormai il folletto di Minneapolis sentisse a tutti i costi, e ripetutamente, la necessità di dimostrare al suo pubblico di essere ancora "quel Prince là", quello che aveva dato l'impronta più personale al sound black degli anni 80.

Ma se ne sentiva davvero la necessità? E' vero, "20Ten" appare molto più consistente e meno sfilacciato del suo predecessore, è innegabilmente un disco godibile e ascoltandolo si ha quasi l'impressione che stavolta Prince si sia messo davvero d'impegno a creare un nuovo album, con un progetto in mente, senza farcirlo quindi di pezzi presi a casaccio dai suoi infiniti archivi. Tuttavia nessuno dei nuovi brani sembra poter rivaleggiare coi suoi primi classici (com'era facilmente prevedibile), e non solo per un inevitabile divario qualitativo, ma soprattutto perché i tempi sono cambiati e questo amalgama sonoro appare ormai datato, per nostalgici.

Dall'iniziale "Compassion" (un rockabilly sintetico sulla scia di "Delirious") sino a "Everybody Loves Me", passando per "Act Of God" e "Lavaux", è tutto un susseguirsi di flashback che ci riportano ai giorni di "Controversy"; ad alcuni questo trucchetto potrà anche stuzzicare ma è più probabile che a tanti altri suggerisca indirettamente di andare a riascoltare gli originali (non esattamente lo scopo migliore che un nuovo album si possa prefiggere) che non solo erano migliori ma davvero segni del loro tempo.
Le cose non vanno diversamente sul versante ballad: da quando Prince ha abbracciato la sua nuova fede, rinnegando il suo passato di eccessi e trasgressioni, i suoi lenti hanno perso completamente quella tensione erotica e quel fascino morboso che controbilanciavano un'innegabile, e ancora presente, leziosità di fondo; altrimenti detto, vien difficile ascoltarne addirittura due di seguito ("Walk In Sand" e "Sea Of Everything", pur formalmente ineccepibili) senza che l'esperienza risulti stucchevole.

E' un peccato che stavolta la lucidità di approccio non sia affiancata dalla giusta dose di mordente e coraggio, eppure basterebbe poco, magari cercare di tendere maggiormente ai dischi dei suoi primi anni 90 che a ben vedere sono stati anche più influenti dei suoi esordi e sono tuttora saccheggiati dalle nuove leve r'n'b: quando ci prova, in"Beginning Endlessly", magari non sfiora le geniali vette del passato ma se non altro dimostra di poter stare al passo coi tempi senza snaturarsi.
Riuscirà a capirlo prima che i tempi cambino di nuovo?

30/07/2010

Tracklist

  1. Compassion
  2. Beginning Endlessly
  3. Future Soul Song
  4. Sticky Like Glue
  5. Act Of God
  6. Lavaux
  7. Walk In Sand
  8. Sea Of Everything
  9. Everybody Loves Me
  10. Laydown (Bonus Track)

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