Un seme sparso tre anni fa con l'incoscienza e l'ardire che hanno sempre caratterizzato il mondo poetico di Marc Almond, la lettura di un libro di poesie di Eric Stenbock regalato da David Tibet dei Current 93 e la conseguente consapevolezza di aver bisogno della visione sonora di Michael Cashmore conducono al progetto "Feasting With Panthers".
Marc Almond, da sempre affascinato dalla forza suggestiva e malinconica della poesia, ridimensiona il suo ego in favore di un'opera amabilmente monotematica, che si sfoglia come un libro e si ascolta come una invocazione pagana.
Frutto di una serie di mail e di contatti epistolari, l'album ripropone due brani già pubblicati nel 2008 in un mini-cd e un elegante insieme di poesie di Jean Genet, Arthur Rimbaud, Jean Cocteau e Paul Verlaine - il tutto adornato da un folk orchestrale arricchito dai brividi elettronici di Michael Cashmore.
Non è semplice comprendere chi dei due protagonisti abbia tratto maggiore giovamento dalla collaborazione, ma sicuramente la grandeur malinconica della musica di Cashmore si distende sulle corde vocali di Almond con intenso spessore emotivo; dopo il tragico incidente in moto, il canto dell'ex-Soft Cell è ancor più intimo e personale, e "Feasting With Panthers" si candida come il progetto più esoterico della sua carriera.
Riascoltare "The Lunatic Lover", con i suoi eleganti fraseggi neoclassici e l'enfasi emotiva di Almond, è sempre suggestivo, mentre l'altro brano edito ("Gabriel") si incastra con grazia tra la flebile poesia di "Patron Saint Of Lipstick" e l'ambigua energia del testo di "El Desdichado".
Tra gli arrangiamenti arditi e originali di "Hotel De France And Poetry" e le tenebrose atmosfere squarciate da rabbia e furore di "Boy Caesar", i due musicisti si dilettano a coinvolgere un patrimonio sonoro più ricco dell'apparente calma stilistica.
Sono amabilmente tipiche e romantiche "Sonnet XI", "The Thief And The Night" e "The Song Of The Unwept Tear" e si accomodano nel repertorio di Marc Almond con affabilità e pathos. Che sia il piano, l'oboe o l'arpa l'elemento difforme non ha importanza - ogni frammento di "Feasting With Panthers" regge l'impatto emotivo delle liriche senza perdere identità. Quello che viene sacrificato è il gusto per la provocazione, che in verità Marc Almond sembra aver abbandonato da tempo. Lo stesso Michael Cashmore rinuncia ad alcune asperità del suo lirismo.
"Feasting With Panthers" è un album di malinconiche e delicate canzoni sorrette da organi, violini e sibili elettronici, un riuscito e raffinato incontro tra due mondi poetici che, traendo ispirazione dal dolore e dalla solitudine, trovano la giusta chiave di lettura di un patrimonio letterario ormai imprescindibile.
23/08/2011