Mai un ripescaggio è suonato meno anacronistico. Certo, sono solo quattro anni che i Barbaras si sono dissolti, con la morte del loro mentore, Jay Reatard, che aveva prodotto questo loro primo Lp e che continuava a minacciare di distruggere tutto, dopo varie divergenze. Ma la sensazione è che, se questo fantomatico disco avesse visto la luce, il mondo garage attuale non sarebbe lo stesso.
“2006-2008” è infatti una raccolta di materiale scottante, esplosivo, sgraziato per natura ma graziato invece da un nucleo sempre luminoso di grandi canzoncine pop.
Dal punk a torso nudo di “Devour The Jungle Deer” (il pezzo che avrebbero sempre voluto fare gli Hives, se non fossero sempre stati in fondo un po’ fighetti), a Ty Segall che reinterpreta Beck (“Annual Botanical”), passando per smargiassate power-pop come "Superball", si attraversa un caleidoscopio composto da plastilina, pezzi di vinile, avanzi di cibo, muco, sperma e indumenti sporchi.
Una girandola di vita che arriva a solcare le onde nei Beach Boys di “How Many Times”, mentre si cammina per le luci notturne di un musical ambientato tra i senzatetto di San Francisco (“Summertime Road”, l’unico pezzo già pubblicato della band), e finisce che ci si riempie di sixties fino a scoppiare (“Heaven Hangs”, “Only One” – che sembra fatta dai Feelies -, la grande impalcatura alla Association della geniale “Topsy Turvy Magic”).
Insomma una bella risata postuma in faccia agli sbarbati del garage post-2010: “We were doing garage before it was cool”. Firmato: The Barbaras.
26/11/2012