Come affermato da lui stesso, Berlino ha avuto un ruolo importante nella stesura del disco proprio perché è il posto dove ha trascorso più tempo componendo su batterie, synth mudulari, chitarre, tra l'altro suonate da lui per la prima volta. Quello che ne viene fuori non è però un gran minestrone di suoni senza capo né coda, bensì un lavoro sicuramente nuovo per il catalogo di Clark, seppur non originale in toto nella sua riuscita complessiva. Il disco, infatti, è stato in buona parte prodotto in Galles insieme a Bibio, uno dei maestri nell'assemblare elementi digitali con il calore del folk, e proprio questo nome può essere comparato con le atmosfere di "Iradelphic". Fanno inoltre capolino da queste parti anche le dinamiche ritmiche e il gusto melodico riscontrabile sapientemente in Four Tet quanto quelle invenzioni ambient che sono care ai Boards Of Canada.
La bravura di Clark è nell'aver saputo comporre vere e proprie canzoni ben strutturate e musicali arricchite tra l'altro, nei brani "Open" e "Secret" dalla sempre languida e fascinosa voce di Martina Topley-Bird, colei che fu la musa del primo Tricky. Da lei non è stato richiesto un semplice accompagnamento canoro, ma una vera e propria interpretazione in cui primeggiare e questa brava interprete vi è riuscita in pieno.
Le dodici tracce del cd funzionano benissimo come un elegante intrattenimento, ma chi vuole anche un ascolto più ricercato non rimarrà deluso. Un ritorno raffinato.
(23/04/2012)