Mac DeMarco

2

2012 (Captured Tracks)
garage-pop
6.5

Vispissimo schizoide, sognatore impenitente, il novello Mac DeMarco si è costruito attorno alla caricatura di se stesso. Dai primordiali sketch del moniker Makeout Videotape e del primo video "Only You", a quella provocatoria definizione di "jizz jazz" utilizzata per descrivere i suoi strimpelli.
Il giovanissimo di Vancouver approda così nel roster della Captured Tracks, celebrando quello che può essere definito come un immaginario 80s squadrato da un easy listening che sta tutto nei 50s.

Abbandonata la patina lo-fi dell'EP "Rock'n'Roll Night Club", il canadese si tramuta in cantastorie irriverente, sovvertendo attraverso i simboli del pop, alternative e mainstream e liofilizzando nel tempo standard di trenta minuti undici schizzi all'insegna di uno shimmering garage-pop, pur tenendo in tasca i santini dei vari Chuck Berry e Jerry Lee Lewis che ne hanno benedetto l'esordio. La verve di natura (proto) punk di Jonathan Richman diventa così nelle mani di Mac DeMarco l'afflato schietto e ispido dei padri, qui equamente ispirato su ritmi saltellanti ("Freaking Out The Neighborhood") e ballate svagate ("Ode to Viceroy").

Semplice normalità. Il Nostro focalizza bozze jangly mid-tempo, narrando episodi di ordinaria quotidianità giornaliera, a volte votata ad una cupezza d'insieme ("You know when I'm lonely/ and honey I'm lonely/I'm going gown.", da "Annie") a volte con fare ironico e divertito quando il soggetto si tramuta nell'amore. Ritmi appena abbozzati, strutture scarne e scheletriche, ma incentrate sui gorgheggi compressi a mo' di wah ad aggiungere un che di funkadelico ("The Stars Keep On Calling My Name" e "Cooking Up Something Good") alle "canzoncine". 
Attenzione però, mai sottovalutare la potenza delle filastrocche, quelle catene di parole e melodia primitiva che si attaccano al cervello come nastro adesivo spietato, "2" è pieno di filastrocche e di cantilene, pieno di ritornelli e melodie tradizionali sfigurate da arrangiamenti coinvolgenti. E per questo funziona a meraviglia; riesce ad accontentare tanto la parte di cervello attenta a concetti come "qualità" e "composizione", quanto la porzione di stomaco che si abbandona senza riserve ai ritmi e alle melodie.

Meno autoriale di quello che ha saputo offrire il collega di etichetta Chris Cohen, ma più assertivo nel suo impatto "popolare" - si prenda la squisita schiettezza di "Dreaming", come pure la rutilante vena garage di "Robson Girl", che danno entrambe la misura di quanto il ragazzo sia bravo nel bilanciare potenza e melodia, asprigne articolazioni indie-pop e trascinante alchimie velvettiane
Mac DeMarco sa scrivere canzoni personali, è ispiratissimo, ed è una forza autentica. Un primaticcio Ariel Pink ancora acerbo, ma che sembra indirizzato sulla strada giusta.

16/10/2012

Tracklist

  1. Cooking Up Something Good
  2. Dreaming
  3. Freaking Out The Neighborhood
  4. Annie
  5. Ode To Viceroy
  6. Robson Girl
  7. The Stars Keep On Calling My Name
  8. My Kind of Woman
  9. Boe Zaah
  10. Sherrill
  11. Still Together




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