Matthew Bourne, inglese, è un pianista d'estrazione accademica non privo di duttilità. Un neoclassico sulla scia di Peter Broderick, con cui condivide - appunto - l'eclettismo, e di Max Richter. Dal quasi-metal dei Bilbao Syndrome al jazz elettrico dei Collider, passando per collaborazioni con Frank Vigroux, London Sinfonietta e Spring Heel Jack Bourne si presta a tutto, e tutto o quasi gli riesce. E in merito alle collaborazioni è meglio fermarsi qui, altrimenti per citare il resto occorre un articolo a parte.
Tra l'altro, Bourne insegna al College Of Music di Leeds e tra il 2003 e il 2007, non ancora venticinquenne, si è aggiudicato premi prestigiosi come il Perrier Young Jazz e Bbc Radio Jazz. Cioè, è un ragazzo in gamba.
In tutto questo, "Montauk Variations" è il primo album di Matthew Bourne in cui la libera improvvisazione che l'ha sempre contraddistinto - vedi "The Molde Concert" del 2008 - si declina anche in forma affabile, rimanendo comunque complessa.
Una volta calati in "Montauk Variations" ascolteremo debiti verso Erik Satie, per esempio in "The Greenkeeper (For Neil Dyer)" e in "Cuppa Tea (For Paul Bolderson)", e al jazz ("Infinitude"), quindi melodici, di contro a virtuosismi - "Étude Psychotique (For John Zorn)" - e toni gravi ("Within", "Unsung") non proprio alla mano. Composizioni che quasi si stenta a segnare sotto lo stesso autore, per quanto diverse tra loro.
Affascinante quanto si vuole, se fosse stato un album per solo piano - o sola chitarra o basso o flauto - l'appeal sarebbe scaduto, crediamo, dopo un paio di ascolti, a meno che non si sia studiosi dello strumento. Per fortuna Bourne si (e ci) aiuta con una sezione d'archi ahinoi sconosciuta - o comunque, nel promo in nostro possesso non è segnalata - che quando presente alza notevolmente la posta. Come in "Juliet", forse la migliore del lotto, prossima a Yann Tiersen (dell'era "Good Bye Lenin!") o al detto Richter, e nelle brevi "Senectitude" e "In Here (In Memory Of Philip Butler-Francis)".
"Montauk Variations" è il primo tassello di un progetto tra l'autore e la Leaf che comprenderà altre uscite. Questa è la prima, e va più che bene.
17/05/2012