Fear Of Men

Early Fragments

2013 (Kanine)
alt-pop
6

Si dice ci sia un tempo per ogni cosa nella vita: uno per l'entusiasmo e uno per la nostalgia. Più spesso però queste sensazioni rischiano di confondersi e sovrapporsi in un cumulo dal quale cerchiamo, inutilmente, di estrarre un senso. E a qualcuno potrebbe anche piacere.

I Fear Of Men, in modo forse tutt'altro che necessario, questo coacervo di sentimenti lo tramutano in "Early Fragments": un'esigua raccolta di quel poco di materiale edito nei loro brevi anni di vita. Nati, così si vocifera, a Brighton nel 2010 dopo un concerto dei Best Coast, per i quali apriranno proprio il tour inglese due anni dopo, il quartetto si butta a capofitto in un ormai anacronistico e agrodolce pop inglese di marca 90's.

La raccolta di questi primi singoli suggerisce dunque ora una delicata sofferenza manieristica ma confortevole, tutti ancora permeati di quell'orecchiabilità che li aveva contraddistinti ma legati ora insieme da un feeling sottilmente alieno. Nelle istanze di questi otto brani si scorge una definitiva trasposizione malinconica dell'indie-pop venato di folk dei Sundays ("Seer", "Born") ora assorbito da atmosfere più rarefatte in salsa Lush ("Doldrums", "Spirit House") ora in odor alt-pop primi-Cranberries ("Ritual Confession"). Tra le poche soluzioni di continuità, con le tramutate venereazioni a Belly e 10,000 Maniacs, colpisce anche la soave e cristallina voce di Jessica Weiss ("Your Side", "Green Sea") - sotto la quale è difficile non empatizzare - che rende ancora più scintillanti i delicatissimi sussulti jangle dell'opera.

I Fear Of Men sanno come colpire facilmente al cuore e in "Early Fragments" si rischia forse di sfruttare troppo spesso l'onda delle emozioni facili, ma le premesse sembrano ottimali per scorgere i sussulti di un nuovo rapporto.

07/03/2013

Tracklist

  1. Seer
  2. Mosaic
  3. Your Side
  4. Green Sea
  5. Born
  6. Doldrums
  7. Ritual Confession
  8. Spirit House

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