Non sarà come quello di Neil Young, ma in quanto a mole, l'archivio di Klaus Schulze (vedi la serie "La Vie Electronique", giunta ormai a tredici uscite) neanche scherza.
A venir fuori oggi, per la prima volta, è una registrazione in tandem con il collega Gunter Schickert. Più di cambiare la vita a Schulze, o riformulare l'idea che ormai abbiamo di lui, un'uscita volta a rinforzare il culto Schickert, musicista per anni avvolto nell'ombra ma oggi nel pieno di una seconda giovinezza, grazie alla ristampa di "Überfällig" dello scorso anno, a cui farà presto seguito quella del debutto "Samtvogel".
"The Schulze-Schickert Session" nasce nel settembre del 1975, tra una tournée in Italia e Svizzera e la produzione del secondo Far East Family Band, "Parallel World". In entrambi i casi, come roadie prima e assistente in studio poi, ad accompagnare l'ex-Tangerine Dream c'è appunto Gunter Schickert, ai tempi titolare di quel "Samtvogel" curato proprio da Schulze. E nel mentre di tutto questo, negli studi personali di di quest'ultimo, nei pressi di Hannover, la coppia trovava anche il tempo di un registrazione a quattro mani.
Musicalmente, va da sé, i sintetizzatori, sequencer e tastiere di uno e la chitarra dodici corde (con stringhe in metallo) dell'altro, in istintiva simbiosi, tratteggiano un'epica cavalcata cosmica che, oltre a rammentare il Klaus Schulze di allora (erano i giorni di "Timewind"), anticipa - ma in mood più drammatico - gli Ashra (non più Tempel) che verranno, e questo grazie al lavoro di Schickert che in più di un occasione rimanda a Manuel Göttsching. Anzi, ne è l'esatto contraltare. E forse non è un caso che alla chitarra ci sia lui e non altri.
Un'unica traccia divisa in sei movimenti (un po' come successo per "E2-E4" dello stesso Göttsching) per un totale di quarantacinque minuti; ai quali vanno aggiunti, per la stampa su cd, le bonus "Spirits Of The Dead" (solenne e oscura) e "Happy Country Life" (liquida e pastorale).
In ogni caso, per completisti.
(23/05/2013)