Donato Epiro

Fiume nero

2014 (Black Moss) | tribal-psichedelia

La psichiatria definisce il “disorientamento” come una perdita della cognizione spazio-temporale. Un flusso di acque torbide che rompe gli argini della coscienza e travolge col suo impeto la stabilità a cui tutti, quotidianamente, cerchiamo di aggrapparci. Un vero e proprio “Fiume nero”. Non esiste titolo più appropriato per battezzare il primo album solista di Donato Epiro, polistrumentista tarantino e metà della creatura bifronte Cannibal Movie.

Dismessi momentaneamente i panni di organista del duo, il nostro traghettatore chiama a raccolta sulla sua zattera gli spiriti di grandi compositori italiani che tanto hanno dato – e poco hanno preso – al mondo del cinema, come Egisto Macchi, già nel Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, e Piero Umiliani (si pensi, per esempio, a “Padre padrone” dei fratelli Taviani, per il primo, e a “La ragazza dalla pelle di luna” di Luigi Scattini, per il secondo). Sette sono le stazioni di questa “liturgia tropicale”, selezionate dalle precedenti escursioni sonore immortalate su nastro.

La traversata inizia proprio con la title track, che di colpo ci proietta nella giungla africana più fitta, alla forsennata ricerca di belve esotiche da offrire in sacrificio a insaziabili divinità pagane. Tra pelli ossessive e fiati ululanti, magniloquenti bordoni elettronici si inabissano nel sapore retro-futurista di “Vita acquatica”, in cui confluiscono le correnti fredde di Sun Araw e quelle calde dei Peaking Lights di “Imaginary Falcons”.

Le porte del regno animale si spalancano con le suggestioni flautistiche di “Naja nigricollis”, nelle cui vene scorre denso il veleno iniettato dai canini di Muslimgauze. La verde luminescenza dei droni asiatici di “Alocasia” ne potenzia l'effetto stordente, mentre i beat proto-industriali e i sonagli cadenzati di “Estuario” annunciano il compimento di un sanguinario rito ancestrale. La summa è nell'epilogo, affidato al ritmo febbrile di “Un globo rosso rotondo”, in cui il crescendo di percussioni deborda in una bolgia sintetica, prima di spegnersi lentamente come un tramonto equatoriale.

(07/04/2014)

  • Tracklist
  1. Fiume nero
  2. La vita acquatica
  3. Naja nigricollis
  4. Alocasia
  5. Tucano
  6. Estuario
  7. Un globo rosso rotondo
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