E' in aria di consacrazione nel mondo indipendente questa band della mitica Athens, cosa facilmente prevedibile quando si gioca con personalità coi propri riferimenti, malleandoli e ricuocendoli fino a ottenere un prodotto ad alta capacità di penetrazione come questo "Sunswimmer".
Se, infatti, lo scorso "Yardboat" poteva far storcere il naso, coi suoi richiami country-rock alla My Morning Jacket, "Sunswimmer" mette tutto nel mixer e fa suo lo stile estremamente moderno di una psichedelia slavata (saltuariamente arricchita di sfumature kraute), tra Tame Impala ("All Around The Locust (Out On The Pavement)") e Wild Nothing, portandola all'estremo di lunghissime suite strumentali, che in un paio di casi superano i dieci minuti.
Brani come "Homesick" giocano subdolamente con la melodia e su passaggi estrosi, alla Grizzly Bear (richiamati in modo più testosteronico nel brano forse più hipster, "Forest Gym"), ma con un sound chitarristico slabbrato, alla Sonic Youth ("Manners"). Buona e sull'onda di quella psichedelia di classe che i Sea And Cake (ripresi ancora più esplicitamente nella finale "And She Smiles") hanno come marchio di fabbrica la chiusura, prevedibilmente nostalgica.
Passando gli arrangiamenti attraverso un filtro di Instagram, i New Madrid riescono a dare misura e stile a brani come "Dead Legs" e "Find My Blood", dall'interpretazione vocale intelligentemente abbozzata.
Il tutto suona come un interessante e riuscito reprise dei Novanta chitarristici più cerebrali. Forse le lungaggini non sono del tutto giustificate, ma senza di esse "Sunswimmer" perderebbe buona parte del suo fascino.
13/02/2014