The Singer Is Dead

The Singer Is Dead

2014 (Autoprodotto)
post-rock

Fra le belle scoperte fatte nel corso dell'esperienza presso il contest di Bandzilla 2014 ci sono senza dubbio i The Singer Is Dead. Vincitori di ben due dei premi in palio – l'apertura di una serata nel corso della prossima edizione del festival e la possibilità di girare un videoclip – i quattro giovani originari della provincia milanese si sono indubbiamente distinti come una delle migliori promesse passate sul palco del festival saronnese, contendendo il posto di best act al più esperto Ragazzetto (vincitore di una recensione su OndaRock in prossimo arrivo). La loro è una storia tutto sommato breve, nata dalla voglia dei fratelli Luca (già cantautore) e Dario Doldi di condividere la passione comune per il post-rock strumentale, causa alla quale si sarebbero più tardi uniti anche il bassista Marco Papparotto e il batterista Dario La Guardia.

Passione che, per delineare facilmente anche il raggio del loro sound, va a iniziare in quel territorio in cui i 65daysofstatic avevano dichiarato, dieci anni esatti fa, la rovinosa caduta della matematica (e, tra le righe, del math-rock). Di post-rock trattasi, dunque, ma di quel post-rock fisico e d'impatto che i Mogwai hanno cavalcato solo nella prima parte della loro carriera, che ammira le esplosioni soft-loud ma predilige gli strappi chitarristici degli Explosions In The Sky alle passeggiate spaziali dei God Is An Astronaut. Condizione unica posta allo sviluppo delle idee è la genesi di pezzi strumentali, l'assenza totale di qualsiasi apporto vocale, ben esplicitata già dal nome scelto per la band stessa.

Questo omonimo Ep, pensato come demo e poi reso disponibile gratuitamente su Bandcamp, raccoglie cinque lunghe cavalcate, decisamente omogenee ma separate fra di loro da importanti gradi: se l'accattivante “Houston, We Have A Band!”, giocata sul dialogo tra le chitarre, è una palese dichiarazione di intenti, la più tesa e compatta “Spiderman In Outer Space” funge ancor meglio da manifesto. Le idee esposte trovano analisi più approfondite nella tempesta di “The Last K'in, Your Head Is Going To Explode” e nella forza bruta di “Brainwash Before A New Born”. Appunti sparsi ed evoluti verso più direzioni climatiche, tutte ugualmente valide e pronte a prendere la forma di ottime basi da cui far partire una carriera importante.

Ma è di fronte alla magniloquenza della conclusiva “The Story Of A Heart Landing” che i punti si uniscono del tutto: se i brani precedenti potevano essere letti come altrettante (e riuscite) diverse interpretazioni di canoni post-rock ben definiti, nei nove minuti posti in chiusura la sostanza assume finalmente una forma definita e personale, fatta di invenzioni melodiche (la penna da cantautore di Doldi qui si fa sentire) e sussulti spontanei, libera dalla necessità di rispondere ai cliché a cui si ispira (comunque pesantemente).
La genuinità e la spontaneità di un post-rock comunque tutto meno che inedito sono le doti principali di una band che ha probabilmente ancora bisogno di fare esperienza ma i cui primi passi, specie dal vivo, non possono che promettere benissimo.

30/07/2014

Tracklist

  1. Intro
  2. Houston, We Have A Band!
  3. Brainwash Before A New Born
  4. The Last K'in, Your Head Is Going To Explode
  5. Spiderman In Outer Space
  6. The Story Of A Heart Landing

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