La sfida costante per chi pratica l'arte dell'improvvisazione è dare una forma alla libertà assoluta, non soltanto mettendo ordine a un apparente caos ma anche caratterizzandolo, conferendo alla singola performance una cifra che la distingua da tutte le altre. La padronanza di quest'arte si dimostra sul campo, in tempo reale, traendo il meglio dalle specifiche circostanze in cui si agisce.
Nel caso del binomio John Butcher/Andy Moor la sintonia è indiscutibile: già da tempo uniti nel trio Thermal con Thomas Lehn, qui i due veterani della free impro si confrontano abilmente con le risonanze naturali della cattedrale di Berna, in Svizzera.
Registrato dal vivo nell'ottobre del 2013, il duetto di “Experiments With A Leaf” vede dialogare sassofoni e chitarre amplificate in un gioco di imitazione naturalista: dal ribollire di pozzi di catrame al mulinare del vento attraverso una fessura, l'ottone di Butcher non ha più segreti nel percorrerne tutte le intensità possibili, dosando pieni e vuoti con la solita, assoluta cognizione del proprio interlocutore; è lui ad apportare la componente più “animalesca” all'esibizione, con ruggiti e gorgheggi di ornitologica memoria.
Da par suo, Moor evita accuratamente le distorsioni pesanti concentrandosi su un rimbalzo continuo tra armonici, stoppati e dissonanze controllate, scivolando o calcando sulle ruvide corde di metallo. L'interscambio di stimoli è nervoso e imprevedibile, si placa con le manovre nell'ombra della penultima sezione e poi esonda nel concitato finale, una sfida all'ultima battuta che raggiunge la misura ideale della sessione impro, mezz'ora di entusiasmante contatto artistico tra due autentici professionisti della libera espressione musicale.
04/05/2015