Foresteppe - Diafilms

2015 (Klammklang)
elettroacustica, ambient, psych-folk

Immaginate di trovarvi in una regione dove la temperatura in inverno può raggiungere i meno quarantacinque gradi. Immaginate una casa calda dove una famiglia russa degli anni Sessanta o Settanta guarda foto e brevi filmati mediante i diafilm, tecnologia usata solo nel blocco sovietico prima della caduta del muro. Immaginatelo davvero e non farete altro che rivivere le piacevoli esperienze infantili del musicista siberiano Egor Klochikhin, alias Foresteppe. 

L'elettroacustica di Foresteppe non è quindi una semplice raccolta di brani, ma un vero viaggio nei ricordi di un'infanzia dove casa, padre, famiglia erano sinonimo di protezione e sicurezza per chi ha vissuto in una delle regione più ostili alla vita della Terra. Un tempo ormai andato, ma ricordato non solo con piacere, ma anche con nostalgia. Non era facile aspettarsi una musica tanto calda e accogliente provenire da una regione come la Siberia. I paesaggi bucolici descritti dai delicati arpeggi di chitarra di Foresteppe danno pace e serenità; non pace intesa - come spesso accade nel moderno mainstream - come "fuga" dal pensiero o intrattenimento per "non pensatori" - ma ricordo ragionato di momenti di vita che, in modo magari inconsapevole, hanno forgiato la nostra personalità. L'atmosfera è minimale, mai eccessiva, i suoni appena sussurrati, mai ostentati; l'approccio è visibile sin dalla copertina, splendido esempio di pittura minimalista (tre rettangoli e un quadrato di diverso colore, contenuti all'interno di un quadrato).  

Foresteppe, ponendosi come amante della tradizione, crea un ambient nostalgico con rimandi di psych-folk ("The Snow House"), con soavi inserti di flauto ("Playschool"), con registrazioni di vecchie cassette ormai dimenticate di un cane che abbaia o del padre che racconta una storia, che introducono nuovi viaggi nella memoria ("Sweet Bear Dream" e "A Boy & An Elk"). "Talephone" accentua l'aspetto minimalista con un breve drone il cui ripetersi non ha nulla di ossessivo e inquietante; è come perdersi a occhi aperti in piacevoli ricordi dai quali non ci si vorrebbe svegliare.
Le restanti "Golden Hair", "You Should Know Where You're Going To" (due morbidissime tessiture psych-folk) e "Masha i Podushka", con lontani rimandi al compositore estone Arvo Part ("Fur Alina"), chiudono in bellezza questo splendido gioiellino disponibile, purtroppo, solo in audiocassette.

24/12/2015

Tracklist

  1. Playschool
  2. The Snow House 
  3. Sweet Bear Dream 
  4. Talephone 
  5. A Boy & An Elk 
  6. Golden Hair 
  7. You Should Know Where You're Going To 
  8. Masha i Podushka 


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