Motorama

Poverty

2015 (Talitres)
post-punk

È ora del terzo lavoro, quello che in genere è considerato il lavoro della maturità, per i Motorama di Rostov sul Don, Russia, che confermano il loro talento nella costruzione di canzoni tanto solide quanto fresche nella loro linearità, facendo tesoro della new wave senza scadere nel pedissequo.
Difatti il discorso che porta avanti il gruppo è in perfetta continuità con quel ramo del post-punk che ha prediletto un uso “freddo” della voce baritonale (dai Joy Division fino al francese Colder), cui aggiungono la loro personale declinazione del rock alternativo.

Stavolta le sonorità, anticipate dalla copertina fosca dalla grafica squilibrata e dal tono di una cartolina di altri tempi, si fanno meno luminose, ma tutt’altro che lugubri. Anzi, quello che si coglie fin da subito è il ritmo saltellante (ben teso dal batterista Roman Belenky) che pervade tutto il disco e la cura con cui sono incastonate le melodie – dagli intro ai ritornelli – che si solidificano all’accumularsi degli ascolti, anche grazie alle bellissime linee di basso di Irina Marchenko.
Mentre ci sono pezzi che si riallacciano direttamente ai lavori precedenti, come “Lottery” o “Heavy Wave”, con arpeggi puliti e il soffice sfondo di sintetizzatore, ne abbiamo altri come “Dispersed Energy” (uno dei brani forti di tutto l’album) che portano invece il synth-farfisa, con i suoi assoli quasi psichedelici, in primo piano, rendendo evidente lo stacco rispetto alle altre canzoni.

L’iniziale “Corona” gioca sul contrappunto di organo e chitarra, mentre in “Red Drop” e “Impratical Advice” l’equilibrio a volte si sposta da una parte, a volte dall’altra. Chiude la spettacolare “Write To Me”, con l’organo ancora in prima fila, che spara una raffica di due note senza soluzione di continuità e si apre nella melodia principale accompagnando la voce di Vladislav Parshin. Il risultato è memorabile e supera i semplici cliché che il gruppo è stato ingiustamente accusato di perpetuare. Il disco si spegne così, senza troppi fronzoli, di colpo come è iniziato, lasciando l’ascoltatore dopo appena una mezz’oretta, però decisamente ben spesa.

Tra l’altro il cantante, nella sua peculiare volontà di rimanere dietro la strumentazione, con piglio quasi riservato, riesce comunque a esprimere al massimo i propri sentimenti variando le inflessioni, le pause, i crescendo (come in “Old”) impegnandosi più nell’interpretazione che nel solfeggio. Questo rende il suono molto coeso, con i vari interpreti ugualmente importanti: non c'è nulla di aggressivo, nulla di barocco, tutto risulta perfettamente bilanciato senza essere fragile. Le idee, insomma, ci sono e la maturità non manca, per un disco ottimo nella sua semplicità, che sembra foriero di altre notevoli prove future.

08/04/2015

Tracklist

  1. Corona
  2. Dispersed Energy
  3. Red Drop
  4. Heavy Wave
  5. Impractical Advice
  6. Lottery
  7. Old
  8. Similar Way
  9. Write To Me


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