Advance Base

In Bloomington

2016 (Orindal)
songwriter, alt-pop, folk

E Owen il solitario ritrovò la compagnia. È un live molto particolare, per l'ex-Casiotone For The Painfully Alone, quello immortalato da "In Bloomington". Un live condotto, in via del tutto eccezionale, al fianco di una band vera e propria, chiamata a raccolta per due soli concerti alla fine del 2015. Il formato ideale per dare corpo alle canzoni della sua seconda vita a nome Advance Base, ovvero l'anima più propriamente cantautorale di Owen Ashworth.
La scelta di trarre un album dal vivo da uno di quei concerti, in realtà, è nata solo a posteriori: ma ad Ashworth è bastato ascoltare la registrazione catturata (a sua insaputa) dall'ingegnere del suono, Andy Beargie, per sentire immediatamente il bisogno di condividere quell'esperienza con più persone possibile. E così, la sua etichetta Orindal Records ha sfornato un prezioso vinile a tiratura limitata con i dieci brani della serata, perfetto biglietto da visita per chi avesse perso di vista il songwriter americano dopo che ha appeso il fidato Casiotone al chiodo.

Dallo scantinato di casa Ashworth al palco del Blockhouse di Bloomington, Indiana, la trama delle canzoni dell'ultimo "Nephew In The Wild" e del precedente "A Shut-In's Prayer" si irrobustisce assumendo tinte più decise, a partire dalla ricchezza di sfumature che avvolge il ritmo secco di "Trisha Please Come Home", per arrivare a una "Summer Music" che suona un po' da manifesto della musica per cuori votati alla bassa fedeltà degli Advance Base ("The sound of music from the kitchen boombox").
La "dream band" di Ashworth vede il vecchio amico Mike Adams alla batteria e l'ex-Okkervil River Howard Draper alla lap steel, con l'aggiunta del basso di Nick Ammerman, della chitarra di Matthew Barnhart e del piano di Edward Crouse. Tutti a tessere fili di malinconia e speranza intorno al timbro baritonale del padrone di casa, che racconta le sue storie come confessioni nella penombra di una veranda.

Dal canzoniere natalizio di Ashworth, le carole tintinnanti di "Christmas In Oakland" e "Christmas In Dearborn" cullano la nostalgia andando in cerca di ogni declinazione possibile della depressione festiva, quella che si insinua quando ti rendi conto di non riuscire a provare più nulla di vero o quando sfogli un vecchio annuario scolastico solo per scoprire che i professori di allora erano più giovani di quanto non sia tu adesso.
Tra una morbida "Pamela" (che va a sfociare in coda nelle note di "Stairway To Heaven") e la carezza bucolica dell'autoharp che accompagna il valzer di "The Only Other Girl From Back Home", "My Sister's Birthday" dà voce al solco del silenzio che il tempo riesce a scavare anche negli affetti più profondi: "To bring up the past is like twisting a knife", sussurra Ashworth, per poi abbandonarsi al senso di deriva di una "Bobby Malone Moves Home" sfiorata dalla lap steel di Howard Draper. È l'unica concessione della serata al vecchio repertorio, che riporta direttamente a quell'"Etiquette" che ormai una decina d'anni fa segnava il vertice dell'era Casiotone.

Il battito rallenta per il finale, con una rarefatta "Kitty Winn" a riportare il tempo al presente, alle certezze della vita familiare che prendono il posto delle notti al volante verso il nulla. Una moglie accanto, il gatto sul divano. E sullo schermo le immagini de "L'esorcista". Perché anche gli incubi si possono trasfigurare, insieme. In una notte d'inverno a Bloomington, magari, in compagnia di Owen Ashworth e dei suoi amici.

10/07/2016

Tracklist

  1. Christmas In Oakland
  2. Trisha Please Come Home
  3. Christmas In Dearborn
  4. Pamela
  5. Stairway To Heaven (Interlude)
  6. The Only Other Girl From Back Home
  7. Summer Music
  8. My Sister's Birthday
  9. Bobby Malone Moves Home
  10. Kitty Winn

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