Etruschi From Lakota

Gił la testa

2017 (Phonarchia)
alt-rock
6.5

I pisani Etruschi From Lakota aggiungono un terzo capitolo al loro carnet con “Giù la testa”, un nuovo vaudeville sui mali coevi, italiani e internazionali. La sua presentazione, “Eurocirco”, inaugura il circo alzando indefinitamente i toni come mai si era sentito da parte loro, un imbonitore da fiera esaltato da un power-blues Led Zeppelin-iano in continua espansione e delirio.
A seguire, le canzoni (o i pastiche) mischiano e approfondiscono le possibilità dei medesimi ingredienti, la carica roots pimpante, i motti in coro, la sezione ritmica quasi sempre lanciata a velocità più che sostenute: “Stivale”, una possibile hit in stile Rino Gaetano, “Super”, ma anche una variazione acquietata, la title track, in andatura misteriosa, e un quasi-trip-hop, “Quando vede te”.

Stessi pregi e difetti del predecessore “Non ci resta che ridere” (2015), ancora un titolo preso da un film di culto italiano, ma qui c’è in più lo stile. Prima descrivevano con una paraboletta quasi solo acustica, ora si lanciano nell’atto d’accusa a tutto tondo senza mandarle a dire, si attuffano nelle distorsioni e i toni accesi. Solito Dario Canal, ormai buon vocalist: fa il diavolo a quattro, al punto da esagerare consapevolmente le sbavature di scrittura. Piacerà e no. E nella gerarchia contano di più le interazioni strumentali e gli artifici di produzione, qualche volta pure vogliosi di collage dadaisti (“Jimi”, non solo tributo a Hendrix ma melting-pot di citazionismo). Ben sopra la media dei seguaci dei tardi Zen Circus.

12/12/2017

Tracklist

  1. Eurocirco
  2. Bidibi Bodibi Bu
  3. Stivale
  4. Giù la testa
  5. Quando vede te
  6. Volto sulla strada
  7. Jimi
  8. Super
  9. Viva l’amore

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