Dal punto di vista della scrittura non c'è niente che lasci supporre un nuovo breakthrough act svedese, anche se il Paisley adrenalinico di "Cry Later" potrebbe essere una risposta indie ai Cardigans, con la sua batteria riverberante e l'atonale interpretazione vocale della Landahl.
Insomma, forse si può intuire come si tratti di un lavoro molto gradevole, pur senza picchi assoluti: c'è il jangle volitivo di "Mental Haven", effettivamente uno dei brani più rilevanti in ambito indie-pop degli ultimissimi tempi, che accelera brutalmente in un twee cavernoso in "Stay Gold", chiamando nuovamente a raccolta dive wave e post-punk nell'interpretazione di Caroline. Soprattutto, il disco si avvale di un grande incipit nell'elegante semplicità del jangle romantico di "Carpet".
"You Tried" ha in generale i tratti della rivelazione: urgenza, concisione e impatto melodico, personalità nel sound e negli interpreti, ma forse non una scrittura sempre al livello delle premesse, o del contorno, con qualche passaggio forse un po' scontato, o macchinoso (lo sforzo di "Common Way", i passaggi di tono della post-velvettiana "Had It All"). E qualche giovanilismo di troppo.
(22/03/2017)