Sunn O))) would also invite and encourage our audience to use Pyroclasts as a lens to review and reexperience the complexity of the Life Metal album, and even to interrupt its sequence with Pyroclasts. This elaboration can bring the astute listener both abyssal, hallowed rewards.
Più che un vero e proprio ritorno, per gli statunitensi Sunn O))), si tratta del completamento di quanto già ascoltato su "Life Metal", l'opera che li ha visti tornare circa sei mesi fa con un suono leggermente meno oscuro, al solito trascendentale come è ormai tradizione dai tempi di “Monoliths & Dimensions”, il capolavoro del 2009.
Stesse sessioni di registrazioni, ma se a inizio anno abbiamo ascoltato delle composizioni più elaborate e dinamiche, questa volta la proposta è quantomai monolitica: 4 lunghe composizioni di 11 minuti, distinguibili soprattutto per la tonalità differente indicata fra parentesi. Un quartetto di esercizi di drone metal improvvisato, utilizzato dai nostri per completare le varie giornate di lavoro.
Ritornano le ormai prevedibili sfumature liturgiche e sovrumane, che macinano i timpani dell'ascoltatore elevandolo lentamente e inesorabilmente verso una dimensione incorporea: si parte dalla iniziale "Frost (C)", si arriva all'opportunamente titolata "Ascension (A)", un maestoso momento di estasi distorta. Lungo il percorso l'ascoltatore potrà meditare su se stesso, sulla vita, sull'universo e magari anche sugli stessi Sunn O))), che evidentemente poco devono dimostrare ancora al loro pubblico di nicchia e sono liberi ormai di proporre i loro esercizi dronici, la loro routine assordante in sala registrazione, come un'opera da accompagnare al più appetitoso "Life Metal".
Si rinnova la convinzione già maturata per il capitolo precedente: ormai la formazione ha raggiunto una solida, lodevole quanto probabilmente definitiva maturità. Difficile chiedere di più a chi ha fondato quasi in autonomia un nuovo stile, portandolo a vette espressive irraggiungibili per molti.
L'ascolto congiunto delle due opere, in ordine di pubblicazione, permette comunque di entrare a sbirciare il processo creativo che porta dalla jam assordante alla composizione fatta e finita, esaltando affinità e differenze fra le macinanti meditazioni distorte qui presentate e le più misurate composizioni che abbiamo già digerito qualche mese fa. Nemmeno queste attenuanti, comunque, permettono di considerare questo "Pyroclasts" più di un lavoro minore, destinato ai completisti. A questi ultimi, fra cui si inserisce chi scrive, vale la pena di segnalare le tre date italiane di gennaio 2020, in supporto alla pubblicazione qui in esame: 24 all'Orion di Ciampino, 25 al TPO di Bologna e 26 al Live Club di Trezzo Sull'Adda: in quella sede, siamo sicuri, sarà possibile comprendere, meglio che con l'ascolto di "Pyroclasts", perché sono ancora loro gli dei del drone metal.
Dedicato alla memoria di Ron Guardipee, Kerstin Daley e Scott Walker.
28/10/2019