Chris Stapleton

Starting Over

2020 (Mercury Nashville)
contemporary country, country rock soul

Il Grammy Award per il miglior album country, l’award della Country Music Association per il miglior album e l’award della Academy of Country Music per il miglior album: una sorta di trinità istituzionale per gli artisti appartenenti all’industria di riferimento. Vincere anche solo uno dei tre significa inserire il proprio nome nella storia del genere. Portarli a casa tutti e tre è un evento raro, capitato solo in una manciata di occasioni dal 1995 a oggi e mai più di una volta per artista.
Questo fino a che non è comparso Chris Stapleton, artista dalla gavetta lunghissima, a cui l’impresa è riuscita sia con il debutto da solista, “Traveller” (Mercury Nashville, 2015), sia con il seguito, “From A Room: Volume 1” (Mercury Nashville, 2017). Un traguardo storico, peraltro baciato da un enorme successo di pubblico: “Traveller” resiste ancora oggi nella classifica statunitense, dopo sette anni consecutivi di permanenza, mentre il successore, pur senza ripetere quel trionfo, vi è comunque rimasto due anni.
“From a Room: Volume 2” (Mercury Nashville, 2017) è stato forse pubblicato troppo a ridosso del predecessore, riscuotendo meno successo (è l’unico di album di Stapleton a essere fuoriuscito dalla classifica prima di compiere un anno) e venendone adombrato a livello di premiazioni (non vince nessuna delle targhe più importanti).

Presa una salutare pausa, Stapleton è tornato alla fine del 2020 con “Starting Over”: pur avendo debuttato al numero 3, facendo presagire un ulteriore calo di pubblico (i precedenti hanno tutti toccato il numero 1 o 2), si è poi mostrato efficace sulla distanza. A oggi – aprile 2022 – è ancora saldo nella top 100.
Il 18 aprile 2021 l’album viene premiato dalla Academy of Country Music e il 10 novembre dalla Country Music Association. Il cerchio si è chiuso il 3 aprile 2022 ai Grammy: per Stapleton è così la terza tripletta in carriera, un risultato che lo impone senza dubbio come artista country più importante del nuovo millennio.
Per questo si è deciso di recensire “Starting Over” a un anno e mezzo di distanza dall’uscita: il country non è un universo su cui OndaRock punta solitamente i suoi riflettori, ma innanzi a un simile impatto non ci si può voltare dall’altra parte.

Non c’è tuttavia in gioco soltanto l’impressionante mole di premi ricevuti. Anche la qualità dei suoi album e il contesto in cui opera sono indicativi: l’artista è emerso nel bel mezzo del dominio del bro-country, forse la più scellerata sottocorrente della storia del country. In sostanza, pop rock radiofonico con battiti talvolta presi in prestito dall’hip-hop, che non si capisce bene cosa abbia di country se non i cappelli da cowboy indossati dai cantanti nei video. Il tutto condito da testi triviali e sessisti che ben si sposano alla marginalizzazione dell’universo femminile avvenuta contestualmente nell’industria di settore.
Stapleton ha fatto proprio il desiderio di una musica country più veritiera e riconoscibile, sentito in particolare da quella parte del pubblico che non si immedesima nella volgarità e nelle eccessive concessioni commerciali del bro-country. Non che sia l’unico musicista a tenere alla propria integrità, ma riuscire a difenderla senza rinunciare al grande successo è piuttosto complesso: è probabilmente questo, più di ogni altra cosa, che l’ha reso un’icona.

Il disco riporta la sua ispirazione a livelli che finora aveva toccato solo con “Traveller”, e forse anche oltre: se la componente contemporary country (vedi Nota) è sostanzialmente rimasta stabile, quella country rock si è fatta più ruvida e muscolare, e quella country soul, pur episodica, si è ritagliata momenti importanti, dando alla scaletta un sapore particolarmente eclettico.
Fra i numi tutelari che hanno ispirato la sua creazione senza dubbio Guy Clark, nume tutelare del progressive country, e l’icona dell’heartland rock Tom Petty. A sigillo di ciò, del primo compaiono due cover in scaletta (“Worry B Gone” e “Old Friends”) e del secondo sono stati reclutati i due più fedeli sodali: il tastierista Benmont Tench, che suona in otto brani su quattordici, e il chitarrista Mike Campbell, coautore di due brani (“Arkansas” e “Watch You Burn”).
La title track è un delicato bozzetto folk che potrebbe comparire in “Wildflowers” del sopraccitato Petty, “Cold” è uno struggente country soul per pianoforte e orchestra, “Devil Always Made Me Think Twice” e “Arkansas” due country rock corali e ruspanti, “Hillbilly Blood”, “Maggie’s Song” e “Whiskey Sunrise” delle power ballad che riescono in qualche modo a mescolare tutte le caratteristiche della musica di Stapleton.

La sequenza migliore è però quella conclusiva: “Watch You Burn”, moderno country blues con armonie di chitarra stratificate (si mescolano timbri saturi, effetti eterei, eco e trame acustiche) e un grande coro gospel sul finale; “You Should Probably Leave”, nuovo ibrido soul, impostato su un midtempo dal sapore vagamente funk; “Nashville, Tn”, delicato sipario per pianoforte e chitarre steel che si perdono in lontananza. Quest’ultima è scritta a quattro mani con la moglie, Morgane, il cui controcanto colora otto dei brani in scaletta: insieme a Dave Cobb (produttore e chitarrista acustico) è la presenza più ricorrente nei dischi di Stapleton, marchingegni perfetti che del resto non possono prescindere dall’affiatamento fra le parti coinvolte.

(Nota – Sottogenere del country nato durante gli anni Ottanta e poi impostosi al pubblico nei Novanta, consiste nell’aggiornamento del country tradizionale alle tecniche produttive più moderne. Col passare del tempo, la necessità di stare al passo coi tempi ha portato diversi esponenti di questa scuola a concedere troppo spazio a componenti pop rock di facile presa, che hanno rischiato di snaturarne la proposta. Tuttavia, gli hanno sempre fatto da contraltare artisti che non erano disposti a rinunciare agli strumenti tipici del country, pur ricorrendo a produzioni tecnologicamente avanzate: Stapleton si inserisce sicuramente in questo secondo schieramento. Il bro-country può essere invece considerato una degenerazione del lato più commerciale del contemporary country).

08/04/2022

Tracklist

  1. Starting Over
  2. Devil Always Made Me Think Twice
  3. Cold
  4. When I'm With You
  5. Arkansas
  6. Joy Of My Life
  7. Hillbilly Blood
  8. Maggie's Song
  9. Whiskey Sunrise
  10. Worry B Gone
  11. Old Friends
  12. Watch You Burn
  13. You Should Probably Leave
  14. Nashville, Tn


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