Light Conductor

Jace Lasek (Besnard Lakes) e Stephen Ramsay (Young Galaxy) ritornano sul luogo del delitto, con il secondo capitolo del loro progetto ambient, Light Conductor.
“Sequence Two” è un ulteriore tentativo del duo di esplorare le infinite variabili di un ipnotico e meditativo mix di psichedelia, kraut-rock, shoegaze, space-music, un flusso di sfumature cromatiche che procede compatto grazie alle peculiari qualità dei due musicisti. Al pari delle cinque parti di “Sequence One” anche le nuove quattro composizioni sono caratterizzate da atmosfere avvolgenti e opalescenti, lussuose quanto basta da non attutirne la forza emotiva.

Le due tracce più lunghe dominano la scena, pur contrastanti nella loro edificazione/destrutturazione ambientale. Si illumina di ronzanti allusioni pop, disco e psichedeliche “Splitting Light”, un brano in perenne espansione creativa, che si evolve su pattern elettronici che simulano un ritmo monolitico alla Tangerine Dream, una progressione sonora che ha il fascino dell’arte astratta e del light design, un epico insieme di armonia e ambient-psych che trova l’apoteosi nell’incontro tra synth fluttuanti, chitarre shoegaze e un coro di voci pinkfloydiano.
In converso, “Pyramids In Slow Rotation” gioca con l’oscurità e il rigore, il suono è greve e nebuloso, privo di uno sbocco, come la calma dopo la tempesta. La natura analogica del sound ancora una volta prevale, nonostante l’uso prevalente di synth.

Resta però la sensazione che, al di là della notevole intuizione di “Splitting Light”, i due musicisti non riescano a svincolarsi dai cliché descrittivi dell’ambient-music. L’intensità drammatica si affievolisce e la dinamica si confonde tra le pieghe delle caleidoscopiche sonorità di “The Rooms Are Turning Inside Out” e delle modulazioni cinetiche di “Life Under A Double Sun”, che restano altresì interessanti e contestuali, grazie al piacevole incrocio dei due diversi mondi artistici di Jake e Stephen.

11/12/2021