Nick Cave & Warren Ellis

Carnage

2021 (Goliath Enterprises Limited) | songwriter

Everybody's losing someone
It's a long way to find peace of mind, peace of mind

Così cantava Nick Cave in "Hollywood", il lungo brano finale di "Ghosteen". Riascoltarlo adesso, con la raffica delle tragiche immagini legate ai drammi del Covid-19, oltre a mettere i brividi, ci ricorda il potere profetico delle liriche più intense e ispirate. La pace tanto sperata e ricercata dal musicista ("Spinning Song") ha dovuto fare i conti con una prova affrontata da tutto il mondo. Le parole di "Hollywood" scivolano lentamente in "Idiot Prayer: Nick Cave Alone At Alexandra Palace" e confluiscono nel nuovo "Carnage".
In occasione degli ultimi lavori si è scritto di come il suono sia "solo" Warren Ellis e non più Bad Seeds: l'ultimo atto discografico è co-firmato dal fedele braccio destro e polistrumentista fondatore dei Dirty Three, il cui nome sostituisce per intero quello del gruppo accanto al Re Inchiostro. Com'è consuetudine, le prime avvisaglie della pubblicazione arrivano dal blog The Red Hand Files: "Carnage is a brutal but very beautiful record embedded in a communal catastrophe". Una carneficina comune, un virus che ha cambiato miliardi di vite e che ora - con Cave dolorosamente lontano dal palco e da quel vitale rapporto con il pubblico - va tramutato in brani, magari in bellezza.

Canzoni scritte di getto, in un paio di giorni, forgiate da tante immagini. Alcune riconducibili alla recente attualità, altre provenienti dai tanti mondi plasmati dall'autore. "A protester kneels on the neck of a statue/ The statue says 'I can't breathe'/ The protester says 'Now you know how it feels'/ And he kicks it into the sea" di "White Elephant" è un verso che ricorda la morte di George Floyd. La conclusiva "Balcony Man" nasce in quella parte di abitazione immortalata in molti momenti del lockdown. Per Cave il balcone diventa un pulpito dal quale confessare che "ciò che non ti uccide ti rende solo più pazzo".
Tornano figure simboliche vicine al predecessore inframezzate a scene "on the road", un noir polveroso e tormentato con stralci sovrannaturali. In "Old Time" le vicende di una coppia s'intrecciano a quelle di un volatile, incastonate in un inquietante scenario naturalistico. Gli alberi sono neri e i due protagonisti si sono persi, mentre la strada solitaria che costeggia i campi di lavanda ("Lavender Fields") è un mezzo per fare i conti delle perdite.

Copertina minimale, a differenza del tripudio lussureggiante del predecessore, dove trionfa il nome dell'album. E se in "Ghosteen" si evocavano scenari celestiali, adesso il cielo e la mano di Dio si abbattono su di noi. L'opener "Hand Of God" inizia con un breve spoken, poi lo squarcio degli archi, la caduta dal cielo e l'inizio del battito sintetico. La mano di Ellis è lampante e in continuità con "Ghosteen". "Carnage" offre qualche cambio di movimento in più: l'incedere torvo e gli archi orientaleggianti di "Old Time", l'apertura e il crescendo gospel di "White Elephant".
Un nome minaccioso e violento come la title track, in realtà, riserva una dolce ballata. Il momento più bello ed emozionante è "Albuquerque", il cuore dell'album. Un rintocco di pianoforte, un lieve manto in sottofondo con i nomi delle destinazioni che sfumano. Nel dittico finale "Shattered Ground"-"Balcony Man" si staglia la figura di una compagna. Ma se nella prima canzone a dominare è la perdita, l'addio, nell'etereo finale un raggio di sole filtra dal cielo e dalla bellezza di chi si ha accanto: "This morning is amazing and so are you". Interessante come a seguito di una dichiarazione così romantica segua un verso ben diverso: "You are languid and lovely and lazy/ And what doesn't kill you just makes you crazier".

Grazie all'ennesimo pregevole lavoro testuale, "Carnage" racconta del massacro della pandemia, ma tramite la poesia e le forza delle scene raccontate trascende il privato e assume una dimensione universale.

(27/02/2021)

  • Tracklist
  1. Hand of God
  2. Old Time
  3. Carnage
  4. White Elephant
  5. Albuquerque
  6. Lavender Fields
  7. Shattered Ground
  8. Balcony Man
Nick Cave & Warren Ellis su OndaRock
Recensioni

NICK CAVE & WARREN ELLIS

Blonde

(2022 - Invada)
Dopo “This Much I Know To Be True”, il sodalizio tra Domink, Cave e Ellis si fregia ..

NICK CAVE

Seven Psalms

(2022 - Cave Things)
Un Ep di brevi quanto intensi passaggi recitati dal Re Inchiostro

NICK CAVE & WARREN ELLIS

Monster: The Jeffrey Dahmer Story

(2022 - Netfiix Music)
Sempre per Netflix, il duo australiano firma la colonna sonora della nuova serie di Ryan Murphy

NICK CAVE & THE BAD SEEDS

B-Sides & Rarities Part II

(2021 - Mute)
Seconda parte della raccolta inaugurata nel 2005, intenta a coprire l'intenso periodo dal 2006 al 2019 ..

NICK CAVE & WARREN ELLIS

La Panthère Des Neiges

(2021 - Lakeshore)
Nuova colonna sonora per l'affiatato e ormai inseparabile duo di musicisti

NICK CAVE & THE BAD SEEDS

Idiot Prayer: Nick Cave Alone At Alexandra Palace

(2020 - Bad Seed Ltd.)
Il concerto-preghiera del Re Inchiostro registrato durante la battaglia mondiale contro il Covid-19

NICK CAVE & THE BAD SEEDS

Ghosteen

(2019 - Bad Seed Ltd.)
La perdita e la pace nel nuovo doppio disco del Re Inchiostro

NICK CAVE & WARREN ELLIS

Kings Ost

(2018 - Milan)
Colonna sonora a tema anti-razziale per l'affiatata coppia australiana

NICK CAVE & THE BAD SEEDS

Skeleton Tree

(2016 - Bad Seed Ltd.)
La più funesta tra le murder ballad del Re Inchiostro: quella a se stesso

NICK CAVE & WARREN ELLIS

Hell Or High Water Ost

(2016 - Milan Records)
Nuova soundtrack per l'affermato duo australiano Cave-Ellis

NICK CAVE & THE BAD SEEDS

Push The Sky Away

(2013 - Mute)
Il nuovo disco del Re Inchiostro ci offre un rarefatto finale di storia

NICK CAVE & WARREN ELLIS

The Road Ost

(2010 - Mute)
La score dell’appassionato duo australiano per il film post-apocalittico di Hillcoat

NICK CAVE & WARREN ELLIS

White Lunar

(2009 - Mute)
Il best of delle musiche per il cinema dei due grandi musicisti australiani

NICK CAVE & THE BAD SEEDS

Dig!!! Lazarus Dig!!!

(2008 - Emi)
Il bardo australiano risale la china, spalleggiato dai fidi Bad Seeds

NICK CAVE

Nocturama

(2003 - Mute Records)

NICK CAVE

The Good Son

(1990 - Mute)

NICK CAVE

The Firstborn Is Dead

(1985 - Mute)
La convergenza maledetta tra il bardo australiano e il mondo dei bluesman

News
Live Report
Speciali

Nick Cave & Warren Ellis sul web