Rover

Eiskeller

2021 (Wagram) | songwriter

I know the world's a different place
A silent field without my face
"In una calda giornata ho portato i miei strumenti in una vecchia ghiacciaia di Bruxelles. Questa vecchia fabbrica industriale dai soffitti alti è diventata il mio studio musicale dove, da solo, ho suonato e registrato il disco per mesi". "Eiskeller" è una parola tedesca, significa "ghiacciaia", per l'appunto. Una scelta forte, ma consona a un personaggio come Timothée Régnier.
Nasce a Parigi, da giovane studia a New York e canta in inglese, omaggiando con il nome d'arte la casa automobilistica britannica. Un passato nella band punk-rock The New Government con base a Beirut, la successiva espulsione dal Libano causa visto scaduto, il ritorno in Europa e il successo internazionale con l'esordio omonimo in solitaria nel 2012.

"Eiskeller" esce sei anni dopo il secondo atto discografico "Let it Glow", l'album della conferma, e rinnova sia la scelta di usare come scatto di copertina il volto del cantautore sia l'amore nei confronti di David Bowie: difficile pensare sia casuale la vicinanza con la cover di "Low". Il cantautore "gigante" sotto molti aspetti, oltre alla faccia, mette in ogni disco altrettanto cuore e talento. L'approccio scelto per "Eiskeller" richiama il Lennon di "Plastic Ono Band": la catartica istintività creativa è catturata nella title track, che ha dato il via a tutto il processo di produzione. La location ostile non ha mitigato l'impeto: anzi, l'ambientazione algida ha esaltato il calore dell'artista e fatto si che Régnier si concentrasse come non mai su musica, sentimenti e riflessioni. Intanto, le persone oltre quelle pareti abbandonate, facevano i conti con l'isolamento forzato dovuto dall'epidemia di Covid-19.

Intensità viscerale e un'emotività pronta a deflagrare fin dall'iniziale "To This Tree", canzone scelta come singolo d'anteprima e strutturata come lettera verso un destinatario importante, impreziosita dai fiati sul finale. Il pathos a cui ci ha abituato il francese - e che era lecito attendersi dopo un lungo silenzio - è sapientemente mitigato a livello compositivo. Rover dissemina gradevoli e raffinate soluzioni compositive: il gioiello pop "Venise Hat" (oltre a Lennon, Régnier non disdegna nemmeno McCartney), l'assolo sghembo del secondo singolo "Wasted Love" e lievi novità, come l'accenno di autotune nella soffusa elettronica di "Cold And Tired".
Intessuto sulle note del pianoforte, l'accostamento con "Roger Moore" (ennesimo omaggio al mondo British, essendo l'attore uno dei più celebri 007), ricorda la "Sigourney Weaver" di John Grant in "Queen Of Denmark".

I frutti più alti del lavoro si apprezzano quando il cantautore parigino, con un linguaggio brutalmente sincero, fa i conti con se stesso ("I need a place where I can stay/ I need a place where I can hide/ I'm away now, I'm away now", canta in "Rising High"), soprattutto per quanto riguarda la sfera sentimentale. Le vivide istantanee tratte dalla fine di una relazione amorosa delineano molte tracce e culminano nel distico conclusivo "Eiskeller"/"Woys".

A lavori terminati, il 31 ottobre, Rover ha dichiarato di aver svuotato lo studio/ghiacciaia. Due giorno dopo l'Eiskeller veniva abbattuta. Fortunatamente, la musica prodotta al suo interno sembra più difficile da distruggere.

(01/05/2021)

  • Tracklist
  1. To This Tree
  2. Venise Hat
  3. Roger Moore
  4. For Ages
  5. Cold and Tired
  6. Rising High
  7. Wasted Love
  8. Silent Fate
  9. I Still Walk
  10. From the Start
  11. Burning Flag
  12. Eiskeller
  13. Woys




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