Esther Rose - Safe To Run

Dopo per aver vissuto per un decennio a New Orleans, Esther Rose, nata in Michigan, ha deciso di trasferirsi a Santa Fe, New Mexico. Proprio il paesaggio desertico e montuoso della sua nuova dimora fa da sfondo alle undici canzoni dai toni autobiografici che la musicista statunitense ha raccolto nel suo quarto Lp. Non si tratta però dell’unico cambiamento percepibile in “Safe To Run”. Esther ha infatti stemperato le influenze puramente country del suo songwriting per abbracciare un folk-country-pop arioso dall’appeal immediato e accattivante.

Se questo inedito slancio pop è ben rappresentato dalla delicatezza di “New Magic II” e di “Dream Girl” e dalla commistione di drum machine e jangle-pop in “Leeve Song”, in “Safe To Run” coesiste anche un filone più crepuscolare e introspettivo. Con “Chet Baker” Rose si riappacifica con una giovane versione di sé, mentre in “Spider” medita sull’evoluzione e sulla fine di una relazione sentimentale. È però nella poesia in movimento della bellissima title track che i versi della cantautrice si fanno più pregnanti e si risolvono in una dimensione spirituale. Di fronte all’amara realtà, la stratificazione strumentale di “Safe To Run” diviene un balsamo immateriale per un dolore interiore acuito dall’apparentemente inarrestabile crisi climatica:

Let the angels find me
I don’t care
If the whiskey drowns me
In the poisoned air
Fire surrounds me
From here to there
And the waters’ rising
Everywhere
You know there’s no place
Safe to run

Eppure, anche in un brano come “Safe To Run”, la tragedia è esposta con leggerezza e si conclude con l’immagine di un coro angelico. Non è però del tutto chiaro se la comparsa delle creature ultraterrene possa essere davvero interpretata come un segno di speranza. Del resto, elargire simili risposte non rientra affatto nelle intenzioni di Esther Rose, né nelle sue preoccupazioni, perché, come dichiara spiritosamente nella traccia conclusiva, “Arm’s Length”, ha un amico impiegato come buttafuori all’entrata del Paradiso e, grazie a lui, il suo posto lassù se l’è già assicurato. Ecco, forse è questa verve distaccata e umoristica che, contrapposta ai temi impegnati, costituisce il punto di forza di una raccolta decisamente ben congegnata.

02/08/2023