Il progetto Holy Tongue nasce nel 2018 dalla collaborazione tra la percussionista Valentina Magaletti (Vanishing Twin, Raime, Nicolas Jaar ecc.) e il musicista Al Wootton. Negli ultimi anni hanno già pubblicato tre Ep molto apprezzati, e il nuovo lavoro, nonché primo Lp “Deliverance And Spiritual Warfare”, con l'aggiunta del bassista Susumu Mukai, non delude le attese.
L'interesse del progetto nasce dalla commistione tra la musica dub-dance che si dilunga in lunghi trip carichi di energia con le linee di basso che danno l'idea all'ascoltatore di trovarsi all'interno di un perimetro post-punk. E’ evidente l’influenza di un capostipite della musica elettronica più cerebrale come Nicolas Jaar, ma il trio degli Holy Tongue non sfigura per quanto riguarda le svariate influenze e l'approccio intellettuale alla musica elettronica.
“Saeta” con un intermezzo di ottoni porta il jazz nella musica da club, così come le percussioni di “Susuro” si muovono tra avanguardia e musica da videogame. Quando il flusso sonoro si trasforma in vero trip, raggiunge i suoi momenti più convincenti come “Where The Wood Is The Water Is Not”, con un basso ossessivo che si interfaccia con flebili percussioni e rumori elettronici vari, oppure nell’interessantissimo afro-techno-jazz di “Joaquin”. "Kaneh Bosem”, con la sua atmosfera acida e le sonorità orientali, è forse la traccia più ricercata e meritevole di molteplici ascolti.
“Deliverance And Spiritual Warfare” è un disco pieno di idee valide e potenzialmente innovative. Il tipo di sound, pur potendo risultare familiare a molti, contiene sempre elementi di ricerca che portano con sé qualcosa in più rispetto alla tradizionale musica dub.
15/12/2023