Le tre dilatate tracce del lavoro - messe a punto con la complicità di Nick Zanca - delineano altrettanti flussi di coscienza innervati su un disomogeneo compenetrarsi di fraseggi pianistici compassati, diluizioni ambient, modulazioni sintetiche luminescenti e field recordings, combinati in strutture risonanti al tempo stesso diafane e dalla consistenza tattile. In particolare la title track dischiude un paesaggio ipnagogico incoerente in cui i ricordi si alternano sovrapponendosi, guidando lo sviluppo del suono attraverso scenari che si incastrano senza ricercare una coesione narrativa. In questo substrato indefinito si muove la voce di Liyou, chiara e priva di filtri, distante dal text-to-speech dell'esordio per ricercare una dimensione emozionale più diretta.
Il medesimo approccio compositivo investe la rivisitazione dello standard jazz di Vernon Duke, anch'esso tramutato in un sogno lucido perfettamente aderente alla visione che guida l'intero album e i cui riflessi rimandano al surreale quotidiano di Claire Rousay e alle esplorazioni ASMR di Felicia Atkinson.
Dog Dreams è a detta della sua autrice soprattutto un disco sull'amore plasmato combinando elegia sonora e ricerca, iniettando sentori jazz in una pratica avantgarde elegante e profondamente evocativa.
(16/05/2023)