Il progetto Petrolio del musicista piemontese Enrico Cerrato esordisce nel 2017 con "Di cosa si nasce" per affermarsi nel corso degli anni come uno dei più interessanti esperimenti industrial dark-ambient italiani. Attivo in una invidiabile esperienza live che lo ha portato a suonare tra gli altri con Lingua Ignota in un concerto indimenticabile a Milano nel 2019.
Dopo sei anni di attività, Cerrato registra la sua prima soundtrack per "Film fantasma" del progetto Carboluce, un "collettivo fantasmagorico" che coinvolge sei registi per sei episodi con altrettante colonne sonore di autori differenti. La musica di Petrolio è quella dell'episodio "Respira" e non si discosta dalle classiche coordinate industrial dei lavori precedenti.
In "Respira" trova forse una maggiore attenzione l'aspetto cinematico, per il tentativo di creare un'atmosfera che accompagni le immagini, soprattutto in "Saturno nel Cancro", uno dei brani più incisivi e cupi, in cui il nero assoluto viene infine squarciato da poche note di piano.
"Dio mi amava ancora" straccia ogni sicurezza con effetti inattesi che si fanno via via più incessanti per poi risolversi in rumore bianco di sottofondo. Non ci sono mai cali di tensione nei ventotto minuti dell'album, come se Cerrato non fosse in grado di farlo riuscendo a mantenere sempre massima l'attenzione per l'ascolto. Da qui l'inizio rarefatto e angosciante di "Eri così piccolo, così piccolo", che - se collegato al titolo - non può non far venire in mente immagini disperanti.
In apertura e chiusura troviamo "Prologo" ed "Epilogo" che fanno da cornice, rigorosamente nera, a un lavoro che conferma il progetto Petrolio come pilastro della musica industrial del nostro paese.
22/05/2023