Vipera

Acerbo e divorato

2023 (Dischi Sotterranei)
avant songwriter

Un “delirio organizzato”. Serve citare un’espressione contenuta ne “L’allodoletta”, il brano che chiude “Acerbo e divorato”, secondo album di Vipera, per trovare un gancio tematico con un disco talvolta tutt’altro che afferrabile, per quanto la musicista salentina di stanza a Bologna, il cui vero nome è Caterina Dufi, provi a rendere tutto a suo modo fruibile, personalizzabile, in quella che si presenta in otto partiture come un’operetta teatrale musicata con grazia.

L’impatto è appunto quello di trovarsi al cospetto di un “frutto” ancora immaturo, che però chiede di essere assaggiato e infine mangiato senza riserve, prima che il tempo prenda posizione e acquisisca un peso specifico che renderebbe inevitabilmente tutto appunto meno delirante, parimenti poco istintivo.
Il tambureggiare misto ad arpeggi dell’introduttiva “Il matto” asseconda un parlato che muta in cantato quando il tono tende ad alzarsi, per un testo che evoca (e omaggia) la poesia di Claudia Ruggeri (molto amata dalla Dufi) che ha dedicato alla figura del matto alcuni componimenti, mentre il videoclip, le cui riprese sono a cura di Federica De Rinaldis, è ispirato all’opera di Bas Jan Ader.

“Acerbo e divorato” appare fin dai primi vagiti come una discesa che qui e là verte in ascesa negli psicodrammi di un’anima giovane che attraverso metafore, tanto narrative quanto musicali, adotta lo smarrimento come chiave di volta di un intarsio artistico calibrato con la cura certosina di chi, comunque sia, è ben abituata a masticare certe commistioni tra musica, arte figurativa e mera performance. Si potrebbero così scomodare le atmosfere e i volteggi disturbati in “Dō Ya Sa' Di Dō” di Anna Homler o certe fughe in avanti di Eglantine Gouzy, quantomeno nella vocazione “altra” verso certi costrutti. Tuttavia, la musica di Vipera sa anche restituire una propria empatia folcloristica, che in “Sogno steso al sole” sale in cattedra all’improvviso dopo un intermezzo caotico.

E’ in questo saliscendi di contrasti emotivi trasmessi in controluce che “Acerbo e divorato” trova la sua ragion d’essere. Un desiderio di evasione trattenuto fino a un certo punto, che mira spesso a esplodere in una danza folle, come accade in “Eredità”, focus sugli assottigliamenti post-relazionali o post-potatura, fate un po’ voi.
“In questo momento la ragazzina vive per farsi fare inchiostro”: le dicotomie tra narrazione e respiro alimentano le parole o perlomeno le suggestioni di “Strategia”, altra danza tribale riuscita quanto tutto il secondo disco di questa musicista che meriterebbe ben più spazio e luce nello sconclusionato panorama alternativo (ma non solo) italiano.

26/03/2024

Tracklist

  1. Il Matto
  2. Il Macedone
  3. Trasparente (intermezzo uno)
  4. Sogno steso al sole
  5. Eredità
  6. Strategia
  7. Anime (intermezzo due)
  8. L’allodoletta


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