Black Tail - Wide Awake On Beds Of Golden Dreams

2024 (Mia Cameretta)
indie-rock, americana

I Black Tail dieci anni fa hanno iniziato a scrivere una bella storia, e non hanno ancora terminato di raccontarla. Vanno avanti nonostante le mille difficoltà che può incontrare una band di provincia che ha scelto un percorso di autoproduzione, fronteggiando soluzioni limitate e scelte obbligate. Aggiungiamo il difficile periodo durante il quale hanno preso il via i lavori che hanno condotto al quarto capitolo della loro discografia, fra lockdown e complicata ripresa dell’attività live, ed ecco che si ottiene uno scenario nel quale il quartetto laziale decide che restare indifferenti agli eventi avrebbe loro creato del disagio: nel sensibile mondo dei Black Tail, la vita reale inevitabilmente influenza i temi affrontati durante il processo compositivo.

Nonostante il sound caldo e avvolgente, la maggior parte dei testi di “Wide Awake On Beds Of Golden Dreams” non sono di conseguenza stati scritti per rassicurare l’ascoltatore: non era il momento di pensare un album indie-rock scanzonato, ignorando contingenze e sentimenti. I Black Tail hanno preferito cercare l’empatia, la condivisione delle inquietudini, sforzandosi di tener vivo il fragile paesaggio che amano modellare con cura artigianale. Strofe velate di tristezza ma innestate in canzoni più luminose del solito, in particolare le due diffuse in anticipo, “Josephine” e la title track, posizionate non a caso in apertura di ciascun lato nell’edizione in vinile dell’album: la logica adottata è quella di spostarsi gradualmente verso brani più “scuri”, “Haze” per il Side A, “Candle” per il B.

Un disco di sentimenti contrastanti, dove anche nei momenti più intimi e solenni sterzate più solari invertono il mood. Su “Silver Feathers” la malinconia impressa dalla strofa è spezzata da un ritornello più radioso, seguito da un travolgente lavoro sulle chitarre e una coda che muta di nuovo direzione. Qualcosa di simile avviene durante lo svolgimento tutt’altro che lineare di “Blissful Summer/ Neon Heartbreak”. Brani dalla struttura mutevole, che tendono a incresparsi, se non addirittura a incendiarsi, lasciando spazio a vibranti assoli ispirati dall’estetica Wilco. Sparklehorse ed Elliott Smith restano gli altri riferimenti che da sempre illuminano il percorso Black Tail, una di quelle formazioni capaci col tempo di legittimare le proprie peculiarità definendo un sound distinguibile e un songwriting unico in Italia nel suo genere.

Melodie e chitarre cercano cambiamenti, comunicano novità, lasciano emergere caratteri che nei lavori precedenti restavano sotto la superficie. Il ventaglio stilistico risulta ampliato per mezzo di suggestioni British che si affiancano al consueto immaginario da American midwest. Fra le pieghe di “To Be Allowed To Be” si percepisce la presenza dei Beatles, in altre parti il suono jangle ha il sapore delle band americane influenzate dalla scena inglese. Spunti a supporto di una narrazione che mostra l’intenzione di non voler restare storditi al cospetto di quanto ci accade intorno. “Candle” parla di oscurità per tutta la sua durata, ma termina affermando che se non hai una candela per rischiarare la notte, potrai sempre fermarti ad attendere l’alba: la luce alla fine arriverà sempre.
I Black Tail chiudono la loro tetralogia sondando la profondità dell’animo umano con l’obiettivo di porsi interrogativi, perché le domande sono finestre che ognuno di noi può decidere di spalancare sul mondo…

28/02/2024

Tracklist

  1. Wide Awake On Beds Of Golden Dreams
  2. To Be Allowed To Be
  3. Blissful Summer / Neon Heartbreak
  4. Haze
  5. Josephine
  6. Silver Feathers
  7. A Landslide
  8. Candle

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