Atomic Workers

Wall Of Water Behind Me

2007 (Nasoni records)
psichedelia, punk

Gli Atomic Workers affondano le radici nei That's All Folks, ottimo gruppo psycho-stoner barese che pubblicò un paio di notevoli dischi nei 90. L'elemento in comune è prima di tutto Michele Rossiello, poderoso bassista che all'indomani dello scioglimento dei T.A.F. (che vantavano un ottimo leader nel chitarrista Claudio Colaianni) durante il suo girovagare tra Londra e Berlino mette su questa band, che è una sorta di "work in progress" messo in atto da musicisti italiani e inglesi.

Nel debutto "Embryonic Suicide" (2006), registrato tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004, la band contempla sotto questa sigla, oltre a Rossiello, Angelo Pantaleo, batterista poliedrico che gli aficionados pugliesi conoscono bene, ex membro degli Skizo, una delle migliori band punk locali degli anni 70, attualmente collaboratore anche dei Dictators, nonché titolare dei Tom Tom Studios, gli studi di registrazione più alternativi in quel di Bari. Quindi, i due chitarristi Daniele Sindaco e Gary Ramon (ex Sun Dial) e l'altro inglese Lawrence O'Toole a vocals e tastiere.

L'accresciuta visibilità e funzionalità della sezione ritmica di Rossiello e Pantaleo viene fuori alla grande in questo secondo lavoro, "Wall Of Water Behind Me", con il quale gli Atomic Workers si accasano con l'etichetta tedesca Nasoni Records Berlin.
Registrato nei Tom Tom Studio di Pantaleo a fine 2006, verrà poi prodotto in Inghilterra da Davide Viterbo (altro ex-Skizo, attivissimo musicista pugliese a tutto tondo).

La responsabilità della composizione è tutta sulle spalle di Rossiello, con l'eccezione di "Scientist Mantra" (Sindaco) e "Waterfall" (Pantaleo). Il collettivo appare ulteriormente allargato in un lavoro molto diverso dalla splendida ortodossia di "Embryonic Suicide": qui si scende negli inferi di un sound oscuro e introverso, che rivela ascendenze artistiche illustri; prima di tutto il kraut-rock spigoloso e folkeggiante degli Amon Duul II, con l'uso di strumenti non convenzionali come il sitar di Gary Ramon e il violino della new entry Joolie Wood: "Girl In The Tower" è una favola stralunata cantata dalla Wood, che sfocia in un'accattivante effusione garagistica ad opera di Fabio Mongelli (vocals e organo), attivo protagonista del garage-rock pugliese, emigrato in quel di Londra.
"Girl In The Tower" segue i due incubi "Through The Channel" e "I Must Confess", nei quali gli Atomic Workers sintetizzano le componenti basiche stoner/psichedelia in un espressionismo autoctono sorprendente, che non fa prigionieri, a cominciare dal vocalismo perverso di Guy McKnight e dalle allucinate sortite chitarristiche di Sindaco e Ramon.

Ma l'appeal carismatico primario della seite A è emanato dalla radioattiva "Scientist Mantra", un'ipnotica, misantropica invettiva contro il progresso che non lascia dubbio alcuno sulla "serialità" del progetto Atomic Workers.
A completare un quadro davvero ricco di suggestioni, sulla seite B, la saga quasi progressive di "Waterfall", incantata e crimsoniana, dal fascino irresistibile, l'ombrosa e cattiva "Unpredictable", carica di trascinante prolissità chitarristica, e la finale "Six Afternoon", imbevuta di "fumati" effluvi kraut-rock, con sitar e violino in magica evidenza. Sembra un'outtake di "Wolf City" degli Amon Duul II.

A questo punto, visti i presupposti talentuosi, ci aspettiamo dagli Atomic Workers ulteriori "visionarie" meraviglie sonore.

22/11/2007

Tracklist

  1. Through the Channel
  2. I Must Confess
  3. Girl in the Tower
  4. Scientist Mantra
  5. Unpredictable
  6. Waterfall
  7. Six Afternoon

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