Ianva

L'Occidente

2007 (Il Levriero)
folk-noir

"Grazie a Dio si può tornare indietro. Anzi, si deve tornare indietro. Anche se occorre un coraggio che chi va avanti con conosce".
La scelta delle parole di Pier Paolo Pasolini per presentare il loro nuovo progetto testimonia una volta di più il desiderio di spiazzare tutti da parte degli Ianva. Una band che ripudia suoni, stili e cliché - inclusi quelli politici - dell'alternativese nazionale, continuando a coltivare testardamente la propria diversità.
Così quanti avevano fatto due più due dopo la celebrazione dell'impresa fiumana di D'Annunzio nel precedente (e magnifico) album "Disobbedisco!" resteranno probabilmente storditi di fronte al riferimento letterario a uno dei padri nobili della sinistra, che è invece perfettamente coerente nel percorso artistico degli "arditi" genovesi. Ancora una volta, infatti, il leit-motiv è la nostalgia per un passato perduto e l'invettiva contro la decadenza dell'Occidente, lo svuotamento culturale e l'imbarbarimento di un'Europa che rinnega le proprie radici, in nome di un benessere vacuo ed egoista.

"L'Occidente" testimonia l’attuale "stadio evolutivo" del progetto, in vista del nuovo full-length. Quattro nuovi brani da considerarsi "opera a sé", dal momento che non compariranno nel prossimo album. Un Ep che segna un ulteriore allontanamento dal cupo neofolk degli esordi, in favore di una più marcata impronta cantautorale (con De André nume tutelare), in cui la tipica attitudine noir del gruppo è rischiarata, a tratti, dal sole del Mediterraneo e dalle tradizioni popolari del Meridione d'Italia.

Il mesto incedere di tromba e fisarmonica scandisce l'atto d'accusa della title track contro il degrado di una cultura occidentale in cui "di sacro" resta soltanto "l'osso del culo". Parole di piombo, ancora una volta, ma note lievi, che oscillano tra il romanticismo d'uno Scott Walker e le atmosfere soffuse delle colonne sonore italiane di genere anni 60-70. "Santa Luce Dei Macelli" offre invece a Stefania D'Alterio l'opportunità di un nuovo numero di cabaret, funereo e passionale al contempo (e qui la mente torna al sensuale "Tango Della Menade" di "Disobbedisco!"), al ritmo lento dei cerimoniali arcaici e devozionali del profondo Sud. Ma è anche una nuova occasione di "resistenza culturale" contro l'Illuminismo-discount che oggi vorrebbe spazzare via ogni traccia di quello spirito antico, rievocato anche nello strumentale "Il sereno e la tempesta", dove sonorità celtiche si stemperano al calore dei timbri mediterranei, lungo le rotte di una soave melodia.
E' la quiete prima della tempesta di "In Battaglia", un'epica versione di "In Battle" degli Strawbs, riscritta dagli Ianva come prologo a "Disobbedisco!", fotografando il momento in cui il Maggiore Renzi irrompe nella vita di Giovanni Laurago, nel corso delle fasi più convulse dalla cruenta battaglia del Monte S. Gabriele del 1917. Anche qui, tuttavia, non restano molte impronte del passo marziale del neofolk, pur nel crescendo drammatico impresso al brano, e a stagliarsi è soprattutto il baritono grave di Mercy.

Debitamente sovra-arrangiate (in barba ai noiosi dettami minimalisti e lo-fi che ancora imperano nell'indie tricolore), dense di suggestioni e di colori, le quattro tracce di questo Ep confermano la classe di una band felicemente anomala nel panorama italiano. Le vette liriche di "Disobbedisco!", però, restano lontane e sarà adesso la prova della verità del "temuto" secondo album a dirci qualcosa di più chiaro sul nuovo corso intrapreso dall'ensemble genovese.

30/10/2007

Tracklist

  1. L'Occidente
  2. Santa Luce Dei Macelli
  3. Il Sereno E La Tempesta
  4. In Battaglia