Pascal Pinon

Si potrebbero sprecare parole sulle giovani prodigio d’Islanda, il duo di gemelle che compongono i Pascal Pinon. “Cosa fanno i nostri adolescenti, quelli che ascoltano Emma Marrone e i Modà, mentre queste islandesi suonano il glockenspiel nello studio di Jonsi?” La verità è che “Twosomeness” non è meno sobbarcato di clichè di un disco di un’effimera star da talent show; semplicemente, si rivolge a un pubblico diverso.

E decisamente la collaborazione con Jonsi e il suo compagno Alex Somers non ha aiutato Jófríður e Ásthildur a sviluppare la propria personalità: ecco dunque le sussurrate progressioni di “When I Can’t Sleep” e “Good And Bad Things”, l’”a cappella” angelico di “Evgeny Kissin”, lo spazioso albeggiare, con tanto di drum machine crocchiante, di “Kensid”.
Un repertorio di armonizzazioni vocali femminili presentato con compitezza monacale, senza il minimo guizzo di vita, sotto l’egida di un sound e di un substrato culturale ormai riconoscibile dopo pochi secondi – che, se non si vuole reinterpretare, non basta semplicemente incardinare su brani dalla composizione acerba.

Il risultato è un disco classificabile comodamente nel calderone del pop islandese di consumo, vicino anche ai sospiri electro-dream di Imogen Heap, volendo. Ma non ci vengano a raccontare ancora del “miracolo islandese”...

19/02/2013