recensioni / 2017

Tristan Eckerson

Disarm

2017 (1631 Recordings)

modern classical

di Valerio D'Onofrio

6.5

Nuovo album, edito dall'etichetta svedese 1631 Recordings, per il prolifico pianista statunitense, già autore nel 2016 di "Trozo". Tristan Eckerson continua il suo percorso - sia musicale che geografico - nei vari meandri della classica contemporanea che si contamina con elementi popular, jazzati o post-minimalisti.

Nelle composizioni di solo piano presenti in "Disarm" queste influenze sono tutte presenti ma non nascondono l'obiettivo finale di una musica poetica e di impatto immediato. Evidente l'influenza del jazz modale (lui stesso cita in recenti interviste Chick Corea, pianista dello storico album di Miles Davis, "Bitches Brew"), dell'avanguardia minimalista, della musica classica che si contamina con la musica popolare (il pianista argentino Alberto Ginastera). Tutti elementi che - seppur presenti - sono al servizio di una musica sempre comprensibile senza grosse difficoltà anche all'ascoltatore meno esperto.

"Ruts" parte subito da un pattern ripetuto in perfetto post-minimalismo che però conserva sempre un legame con melodie popular e intrusioni classical. Poetico e coinvolgente, è probabilmente il vertice di "Disarm". La title track o "Fairly Well" hanno maggiori legami col jazz ma mantengono un filo che li lega ai mondi che Eckerson cerca di unire. Il viaggio in tradizioni e paesi diversi lo porta a "Sevilla", dove le melodie tradizionali spagnole diventano classica contemporanea. Eterei e leggiadri sono i pattern di "Sun Up/Down", mentre il resto è molto più legato alla tradizione classica ("Lago", "Ether").