I texani 13th Floor Elevators passano alla storia, più che per le loro capacità musicali, per essere gli autori di quello che può essere considerato il primo disco di rock psichedelico, che è anche il primo a inserire esplicitamente la parola "psichedelico" nel titolo. Sono stati fondati nel 1965 ad Austin, in Texas, dal cantante e compositore Roky Erickson insieme al chitarrista Stacy Sutherland, al bassista Benny Thurman e al batterista John Ike Walton
Il loro album d’esordio - “The Psychedelic Sounds Of The 13th Floor Elevators” (Ottobre 1966) - precede di pochi giorni “The Psychedelic Moods Of The Deep” dei The Deep e “Psychedelic Lollipop” dei Blues Magoos.
I 13th Floor Elevators anticipano quella che poi diventerà una lunga ondata lisergica che attraverserà tutti gli States da una costa all’altra e poi il mondo intero. Figli diretti del blues, della carica energica delle band garage a loro contemporanee e dei primi concetti di ripetizione, riescono, grazie a un intuito notevole, a vedere prima degli altri quello che già era nell’aria. Fin dalla copertina appare chiara l’appartenenza al movimento psichedelico di cui sono pionieri a tutti gli effetti. Tanti brani restano dentro coordinate garage, ma in altri momenti - come nella memorabile “Roller Coaster” - il trip lisergico parte dopo pochi secondi. La voce urlata del cantante Roky Erickson, grande appassionato di occultismo e letteratura horror e di fantascienza, è uno degli elementi caratteristici dei texani. Altro elemento curioso è la creazione dell’electric jug, sorta di strumento autocostruito, consistente in una bottiglia suonata dall’imboccatura, ma elettrificata.
“The Psychedelic Sounds Of The 13th Floor Elevators” è fin da subito apprezzato con una raffica di recensioni entusiastiche.
Il loro lavoro successivo, “Easter Everywhere” (1967), è persino più maturo e cerca di arricchire i suoni aspri degli esordi con quelle filosofie orientali che tanti gruppi stavano influenzando con tracce come "Slip Inside This House," un inno psichedelico di otto minuti che mostrava un livello di sofisticazione compositiva e lirica più elevato rispetto al primo lavoro. Questo album è considerato da molti come il loro capolavoro, ma le difficoltà personali e legali, in particolare quelle di Erickson, portarono alla disgregazione del gruppo.
L'ultimo album registrato con Erickson, "Bull Of The Woods" (1969), si allontanava in parte dalla psichedelia pura, incorporando elementi blues e riflessioni introspettive. A seguito del declino della band, Roky Erickson intraprese una carriera solista, continuando a sperimentare ma affrontando significative sfide personali e problemi di salute mentale.
Purtroppo, le dipendenze e l’insorgente schizofrenia di Erickson rappresentano la pietra tombale della carriera futura della giovane band. Negli anni 80 il cantante incide dischi di pregevole psichedelia schizofrenica, abitata da zombie, alieni e ogni altro essere che ormai aveva preso possesso del suo corpo.
Nonostante la breve carriera, tuttavia, l'eredità dei 13th Floor Elevators è rimasta viva, influenzando generazioni di artisti e consolidandoli come una delle prime band psichedeliche autentiche degli Stati Uniti.