Joan Baez

Joan Baez

Cantautrice, attivista, personalità di respiro internazionale, Joan Chandos Baez (New York, 1941) ha alle spalle oltre mezzo secolo carriera e continua a rimanere uno dei capisaldi della scena musicale mondiale.

La sua carriera artistica inizia nel 1959 quando, dopo la sua partecipazione al Newport Folk Festival, ottiene un contratto con la Vanguard Record e pubblica il suo primo album omonimo "Joan Baez", che mette subito in luce le sue straordinarie qualità vocali al servizio di ballate a metà tra il folk e il blues.
Gli album successivi di Joan Baez, il certificato disco d’oro "Joan Baez Vol.2" (1961) e "Joan Baez In Concert Part 1" (1962) e "Part 2" (1963), in cui la cantautrice interpreta un brano dell’ancora poco conosciuto Bob Dylan, precedono il successo dell’artista americana nelle classifiche internazionali. Nel 1965, infatti, il brano “There But for Fortune” entra nelle Top Ten Hits del Regno Unito, facendo avvicinare Joan Baez a un sound più acustico e allo stile della “folksinger with guitar”.

Gli anni del successo di Joan Baez coincidono con quelli della protesta contro la guerra del Vietnam e della lotta per i diritti civili, temi che per la cantautrice diventano fondamentali e che inizia a inserire nella sua produzione musicale, rendendola inseparabile dall’attivismo politico. Questo la porta a partecipare alla Marcia di Washington con Martin Luther King nel 1963 durante la quale esegue il brano “We Shall Overcome”.
Nel 1969 partecipa al Festival di Woodstock, grande vetrina sulla scena musicale di quegli anni ed esperienza che le garantirà il soprannome di “usignolo di Woodstock”.
Il suo struggente brano "Here's To You" (con musica di Ennio Morricone e testo della stessa Baez), parte della colonna sonora del film del 1971 "Sacco e Vanzetti", diventa un inno del movimento dei diritti civili.

Joan Baez a Woodstock

Il 1975 è invece l’anno di "Diamonds & Rust", il suo album più venduto, che si presenta come una ricerca attenta e stupefacente di armonie e accordi diversi dal suo più familiare folk.
Gli anni Settanta sono quelli cui l’attivismo di Joan Baez si esprime al massimo: la cantautrice statunitense si impegna nella fondazione della sede statunitense di Amnesty international, denuncia le violazioni dei diritti umani nel Vietnam e si reca in Cile, Brasile e Argentina per puntare i riflettori sulle torture e sparizioni, le cui prove vengono insabbiate dai governi locali.
Nel 1983 partecipa per la prima volta ai Grammy Awards interpretando “Blowin’ in The Wind”, il classico pacifista di Bob Dylan, e due anni dopo apre il concerto "Live Aid" a Filadelfia (1985).

Gli anni successivi sono un susseguirsi di esibizioni e collaborazioni a sostegno di cause politiche e pacifiste. Il suo impegno la conduce anche in Italia: nel 1989 si esibisce in concerto con Francesco De Gregori e Tracy Chapman per la costruzione di un ospedale in Armenia e nel 2008 con Vinicio Capossela nell’ambito dell’evento Live for Emergency in Piazza San Marco a Venezia.
Nel 2007 Joan Baez riceve il Grammy Lifetime Achievement Award e partecipa alla cerimonia presentando la performance delle Dixie Chicks, delle quali supporta la campagna contro la guerra in Iraq. Un anno dopo, fa uscire il nuovo album "Day After Tomorrow", prodotto da Steve Earle.
Nel 2017, poco dopo la sua entrata nella Rock & Roll Hall of Fame, Joan Baez annuncia il suo ultimo anno di tournée ufficiali, come coronamento della sua carriera e per l’uscita del suo ultimo album: "Whistle Down The Wind" (2018). Baez commenta così questo disco, registrato in soli dieci giorni a Los Angeles con la collaborazione di Joe Henry: "Era una volontà di entrambi poter creare un album insieme. Mi trovo al meglio con musicisti che sono disposti quanto me a mettersi in gioco e lui ha radunato un gruppo che ha fatto proprio questo, creando ogni canzone da zero".

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